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Da oggi a Imperia “Due giorni sulla frontiera” incontri sulle Terre Brigasche

19 febbraio 2014 | 13:29
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Da oggi a Imperia “Due giorni sulla frontiera” incontri sulle Terre Brigasche

Il 19 febbraio al Teatro dell’Attrito la proiezione del documentario “E ci si trova dall’altra parte” di Nicola Farina, prodotto da Airelles Vidéo.
Il 22 febbraio, Giacomo Revelli presenterà alla Libreria La Mauriziana il suo libro “Nel tempo dei lupi”

Mercoledì 19 e sabato 22 febbraio 2014, due appuntamenti dedicati ai nostri confini: reali o figurati, storici, geografici o culturali, ma anche quelli tra uomo e natura, tra istinto e ragione.  Due giorni sulla frontiera, così si è voluto chiamarli per parlare di due opere, un film e un libro, che, in modi diversi ma riconducibili, trattano lo stesso argomento.

Mercoledì 19 febbraio, a Imperia, al Teatro dell’Attrito, si terrà la proiezione del documentario "E ci si trova dall’altra parte" di Nicola Farina, prodotto da Airelles Vidéo.
Sabato 22 febbraio, Giacomo Revelli presenterà alla Libreria La Mauriziana a Imperia, il suo ultimo libro "Nel tempo dei lupi", edito da Pentagora.

Perché presentare congiuntamente questi due eventi culturali? Innanzitutto, il documentario di Farina e il romanzo di Revelli hanno come sfondo la Valle Argentina. in particolar modo Realdo. Entrambi, poi, documentario e film, raccontano
storie di confine.

E ci si trova dall’altra parte di Nicola Farina, s’ispira ad una citazione tratta da Il sentiero dei nidi di ragno dell’Italo Calvino partigiano sulle Alpi Liguri: “E basta un nulla, un passo falso, un impennamento dell’anima e ci si trova dall’altra parte …”.
Il film rivolge lo sguardo dal presente alle frontiere della Storia, del passato: Resistenza o fascismo, Italia o Francia per il piccolo comune di Briga. Due sorelle divise dalla Guerra alle prese con la difficile scelta dei loro genitori.

In Nel tempo dei lupi di Giacomo Revelli, il confine invece è meno tangibile, ma altrettanto sensibile: la modernità delle tecnologie più avanzate e l’apparente immobilità del mondo pastorale, un giovane del nostro tempo che deve montare un’antenna e un vecchio pastore di un altro tempo che difende il suo gregge da un lupo, la deriva della ragione e la sapienza dell’istinto. Il romanzo guarda il presente nel tempo attuale, ed apre domande le cui risposte si trovano, in ogni caso, già dietro di noi.

Documentario e romanzo partono da una stessa geografia per parlarci di ciò che l’umanità affronta dall’alba dei tempi: la Storia, “uno scandalo che dura da più di diecimila anni”, scriveva Elsa Morante e il rumore di fondo delle onde elettromagnetiche dei nostri smartphones o il silenzio della montagna dove i lupi ritrovano lo spazio che gli esseri umani hanno ormai quasi abbandonato.

E ci si trova dall’altra parte e Nel tempo dei lupi ci invitano ad ascoltare e ad ascoltarci. Ci parlano dell’importanza di oltrepassare la frontiera, per ritrovarci nello sguardo dell’altro, perché la Storia, ovunque essa vada e ci porti, non ci trovi impreparati.