“Cristo benedirebbe la vita di molti virtuosi che non hanno mai sentito il suo nome”

Questa convinzione è sorprendente e particolarmente significativa perché è di un indù, il Mahatma Gandhi, che era affascinato dalla figura e dall’insegnamento di Gesù
"Sono persuaso che se Cristo tornasse, benedirebbe la vita di molti che non hanno mai sentito il suo nome, ma che con la loro vita sono stati esempio vivente delle virtù da lui stesso praticate”. Questa convinzione è sorprendente e particolarmente significativa perché è di un indù, il Mahatma Gandhi, che era affascinato dalla figura e dall’insegnamento di Gesù.
Tale affermazione costituisce per noi cristiani un monito e uno sprone a dare testimonianza credibile al messaggio evangelico con la coerenza e la trasparenza della vita, ricordando la parola di Gesù: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Mt. 5, 14-16).
Il messaggio è esplicito e chiaro: le belle parole, i discorsi brillanti sono accettati soltanto se hanno un riscontro concreto nelle opere: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni” (Paolo VI discorso al Pontificio Consiglio per i laici -2 ottobre 1974). Oggi, come osserva un anonimo “L’uomo preferisce una schiavitù comoda a una libertà esigente” e sembra rassegnato a rimanere in questa condizione. All’uomo contemporaneo il cristiano, sull’esempio di Gesù, deve offrire motivazioni per risollevarsi e guardare in alto.
Madre Teresa di Calcutta indica il modo: “Portate sempre la gioia. Il bene va fatto con gioia: se siete tristi, non potete parlare di Dio a nessuno, perché Dio è felice” e Martin Luther King fa presente il prezzo da pagare per compiere questa missione: “Noi dobbiamo accettare infinite delusioni, ma non perdere mai una speranza infinita. Preferirei essere morto che aver paura”.