Unitre Sanremo, lezione della professoressa Tiziana Zennaro sul Futurismo

19 gennaio 2014 | 16:43
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Unitre Sanremo, lezione della professoressa Tiziana Zennaro sul Futurismo

Secondo la Zennaro l’arte è in relazione con la società umana e con le sue vicende storiche. Quando la società si organizza in modo autoritario l’arte subisce una normalizzazione e ritorna al classicismo, quando c’è più libertà fioriscono avanguardie

Venerdì 17 gennaio 2014, Unitre Sanremo nonostante il maltempo ha offerto una impegnativa lezione di Storia dell’Arte dedicata al Futurismo. La Sala degli Specchi di Palazzo Bellevue era quasi al completo e la Prof.ssa Tiziana Zennaro ha descritto con proiezioni di immagini e chiarimenti, questo movimento artistico di centanni fa ma la cui energia vitale e rinnovatrice incuriosisce ancora oggi.

La professoressa Zennaro è docente al Liceo Cassini di Sanremo di Storia dell’Arte, studiosa in particolare del periodo barocco ed autrice di un volume dedicato al genovese Gioacchino Assereto.

La professoressa sostiene che l’arte è in continua relazione con la società umana e con le sue vicende storiche. Quando la società si organizza in modo autoritario l’arte subisce una normalizzazione e ritorna al classicismo mentre quando c’è più libertà fioriscono avanguardie e rinnovamento.

All’inizio del novecento lo sviluppo tumultuoso delle scoperte scientifiche ed il progresso tecnologico ebbero un forte impatto sul mondo artistico.

Filippo Marinetti è ritenuto il fondatore del Futurismo , movimento artistico tipicamente italiano ma diffusosi in tutto il mondo.

Marinetti che studiò a Parigi, Pavia e Genova era colto e poliglotta. Divenne presto un ricco editore e propagandò in forme nuovissime per quel tempo idee di rinnovamento totale che partendo dalla cultura e da tutte le forme d’arte dovevano raggiungere tutti gli strati sociali, analfabeti compresi.

Dal celebre manifesto pubblicato a Parigi su Le Figaro al comizio dal Campanile di San Marco a Venezia alle risse in Galleria a Milano.

Perché il Futurismo vorrebbe cambiare tutto con ogni mezzo compresa la guerra, tragicamente chiamata "igiene del mondo". E paradossalmente sarà proprio la prima guerra mondiale dai futuristi fortemente invocata, a porre fine alla fase propulsiva del futurismo e purtroppo anche alla vita di diversi artisti che caddero in battaglia. Il fascismo cui lo stesso Marinetti in un primo tempo aderì , ingabbiò ben presto le istanze degli artisti e degli uomini in genere in un binario di normalità e di restaurazione.

Interessante è il confronto fatto dalla Prof. Zennaro con un movimento artistico dello stesso periodo come il cubismo. L’esigenza di cambiamento delle forme comune ai due movimenti appare nel cubismo scomposizione in forme geometriche di nature morte ed interni domestici ed ebbe grande successo grazie a grandi pittori come Picasso e Braque.

Il futurismo che oltre a Marinetti ebbe prestigiosi esponenti in Boccioni, Carrà, Russolo, Severini, Balla ed altri, ebbe un successo effimero che probabilmente l’avvento del fascismo ha inglobato e poi soffocato. Per questo il Futurismo è poco conosciuto pur avendo avuto profonde motivazioni politico-sociali nella sua arte multiforme ed una strepitosa modernità nella rappresentazione delle città, dei mezzi di comunicazione e di produzione, attraverso pittura, scultura, letteratura, poesia architettura ecc.