Richiesta di condanna dell’on. Scajola, intervento del coordinatore comunale Antonello Ranise (FI)
11 gennaio 2014 | 19:53
“Non entro nel merito specifico del caso giudiziario, non avendone alcuna competenza né titolo. Posso solo affermare, a questo proposito, che sono assolutamente certo della sua totale estraneità ai fatti che gli sono contestati”
Antonello Ranise, coordinatore comunale di FI, interviene sulla richiesta di condanna dell’on. Scajola per la casa di Roma, dicendosi sicuro che sarà riconosciuto del tutto estraneo alle accuse formulate dai PM.
Non entro nel merito specifico del caso giudiziario, non avendone alcuna competenza né titolo. Posso solo affermare, a questo proposito, che sono assolutamente certo della sua totale estraneità ai fatti che gli sono contestati. E d’altra parte, anche a chi non è addetto ai lavori, appare evidente come la vicenda abbia assunto i contorni della classica “polpetta avvelenata”, poiché nessuno, tantomeno un ministro, sarebbe stato tanto sprovveduto, se avesse voluto commettere un illecito, da comportarsi come descritto dalla tesi dell’accusa. Detto questo, e confidando serenamente nella magistratura, come d’altra parte molto correttamente dichiarato dallo stesso on. Scajola, colgo l’occasione per fare alcune considerazioni. Che la politica sia difficile e infida è noto a tutti (sangue e m…. sosteneva un noto politico del passato), ma a proposito di Scajola è evidente, e inquietante, che la sua azione politica negli ultimi anni abbia dato fastidio a molti, e che nel suo stesso partito vi sia stata una presa di distanza e un vero e proprio “fuoco amico” (anche, forse soprattutto, da parte di alcuni media tradizionalmente vicini al centro-destra), francamente vergognoso, condito di vigliaccheria e ipocrisia. A ciò si aggiunga che a Roma, come qui ad Imperia, taluni che in passato si esercitavano nell’arte dell’adulazione per non dire di peggio, si sono meschinamente defilati (si sa, la riconoscenza è il sentimento del giorno prima…). Non tutto è negativo, e spesso i momenti più travagliati permettono di fare chiarezza e di valutare le vere motivazioni di chi ci sta intorno. Questo è il momento di ripartire e di farlo con passione, mettendosi in gioco in un momento obiettivamente delicato, sia per il centrodestra, sia per il paese, provato da una crisi drammatica che esige risposte chiare dalla politica. Fanno ben sperare i tanti che in questi giorni si stanno avvicinando a Forza Italia e che chiedono di impegnarsi con entusiasmo e di contribuire in qualche modo ad una nuova stagione.
Non entro nel merito specifico del caso giudiziario, non avendone alcuna competenza né titolo. Posso solo affermare, a questo proposito, che sono assolutamente certo della sua totale estraneità ai fatti che gli sono contestati. E d’altra parte, anche a chi non è addetto ai lavori, appare evidente come la vicenda abbia assunto i contorni della classica “polpetta avvelenata”, poiché nessuno, tantomeno un ministro, sarebbe stato tanto sprovveduto, se avesse voluto commettere un illecito, da comportarsi come descritto dalla tesi dell’accusa. Detto questo, e confidando serenamente nella magistratura, come d’altra parte molto correttamente dichiarato dallo stesso on. Scajola, colgo l’occasione per fare alcune considerazioni. Che la politica sia difficile e infida è noto a tutti (sangue e m…. sosteneva un noto politico del passato), ma a proposito di Scajola è evidente, e inquietante, che la sua azione politica negli ultimi anni abbia dato fastidio a molti, e che nel suo stesso partito vi sia stata una presa di distanza e un vero e proprio “fuoco amico” (anche, forse soprattutto, da parte di alcuni media tradizionalmente vicini al centro-destra), francamente vergognoso, condito di vigliaccheria e ipocrisia. A ciò si aggiunga che a Roma, come qui ad Imperia, taluni che in passato si esercitavano nell’arte dell’adulazione per non dire di peggio, si sono meschinamente defilati (si sa, la riconoscenza è il sentimento del giorno prima…). Non tutto è negativo, e spesso i momenti più travagliati permettono di fare chiarezza e di valutare le vere motivazioni di chi ci sta intorno. Questo è il momento di ripartire e di farlo con passione, mettendosi in gioco in un momento obiettivamente delicato, sia per il centrodestra, sia per il paese, provato da una crisi drammatica che esige risposte chiare dalla politica. Fanno ben sperare i tanti che in questi giorni si stanno avvicinando a Forza Italia e che chiedono di impegnarsi con entusiasmo e di contribuire in qualche modo ad una nuova stagione.
Antonello Ranise