Raffiche di abbreviati e patteggiamenti in arrivo al processo sui maltrattamenti al Borea

29 gennaio 2014 | 16:04
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Raffiche di abbreviati e patteggiamenti in arrivo al processo sui maltrattamenti al Borea
Raffiche di abbreviati e patteggiamenti in arrivo al processo sui maltrattamenti al Borea
Raffiche di abbreviati e patteggiamenti in arrivo al processo sui maltrattamenti al Borea

L’inchiesta culminò, il 18 gennaio del 2012, con un blitz della Guardia di Finanza, che porto’ in carcere 7 persone tutte accusate, in concorso, di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti dei pazienti del ricovero

Torna in aula, domattina (giovedì 30), davanti al gup Laura Russo, di Imperia, ed è probabile che vengano presentate numerose istanze di rito alternativo (abbreviato o patteggiamento),  l’udienza preliminare relativa all’inchiesta sui maltrattamenti ai degenti della Casa di riposo Borea, di Sanremo, culminata il 18 gennaio del 2012 con un blitz della Guardia di Finanza, che porto’ in carcere 7 persone tutte accusate, in concorso, di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti dei pazienti del ricovero. Alla scorsa udienza vennero presentate 13 costituzioni di parte civile.

A costituirsi furono, oltre all’Asl 1 Imperiese e alla Fondazione Borea (che gestisce l’omonima casa di riposo), anche il Tribunale dei Diritti del Malato e le famiglie di 10 degenti (assistiti dall’avvocato Marzia Ballestra): 6 dei quali sono deceduti; 2 sono ancora in vita ma incapaci di intendere e di volere e altri 2 sono in vita e capaci di intendere e di volere.

Otto, in totale, gli imputati. Nei guai ci sono, oggi: Ihor Telpov, 51 anni, ucraino di origine, ma abitante a Taggia; Assunta Mecca, 53 anni, nata ad Avigliano (Potenza), ma residente a Taggia; Daniele Antonio Raschellà, 48 anni, nato a Ougree (Belgio), residente a Sanremo e Silvano Fagian, 54 anni, nato a Torino e residente a Taggia.

E poi: gli infermieri: Elzbieta Ribakowska, 52 anni, polacca di origine, residente a Sanremo; Cristina Ciobanu, 38 anni, nata a Mischii, in Romania, ma abitante a Sanremo e il presidente della Casa di Riposo, Rosalba Nasi, 60 anni, originaria di Mondovì ma abitante a Sanremo.

C’è, poi, Antonio Arias Ponce, 33 anni, l’operatore socio assistenziale di origine peruviana arrestato dalla Guardia di Finanza, il 16 febbraio 2012, con l’accusa di violenza sessuale, per aver abusato di alcuni anziani degenti della casa di riposo Borea. Secondo l’accusa, il giovane immigrato avrebbe approfittato di alcuni anziani, uomini ultrasettantenni, impossibilitati a negarsi alle sue avance.

Le indagini, coordinate dal pm Maria Paola Marrali, grazie a una serie di telecamere nascoste, hanno permesso di ricostruire una serie di violenze nei confronti degli anziani degenti che venivano picchiati, ingiuriati ed a volte, pare, anche derubati. Nel mirino della magistratura ci sono anche alcune morti sospette.

Parliamo di degenti per i quali si vuole capire, se all’origine del decesso possano aver contribuito anche eventuali maltrattamenti oppure la somministrazione di terapie errate.