Per i maltrattamenti al Borea si preannunciano 8 patteggiamenti e 2 riti ordinari

30 gennaio 2014 | 17:45
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Per i  maltrattamenti al Borea si preannunciano 8 patteggiamenti e 2 riti ordinari
Per i  maltrattamenti al Borea si preannunciano 8 patteggiamenti e 2 riti ordinari
Per i  maltrattamenti al Borea si preannunciano 8 patteggiamenti e 2 riti ordinari

L’inchiesta culminò, il 18 gennaio del 2012, con un blitz della Guardia di Finanza, che porto’ in carcere 7 persone tutte accusate, in concorso, di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti dei pazienti del ricovero.

Si preannunciano 8 patteggiamenti e 2 riti ordinari al processo sui maltrattamenti ai degenti della Casa di riposo Borea, di Sanremo, culminata il 18 gennaio del 2012 con un blitz della Guardia di Finanza, che porto’ in carcere 7 persone tutte accusate, in concorso, di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti dei pazienti del ricovero.

E’ quanto emerso all’odierna udienza, davanti al gup Laura Russo, di Imperia. Dieci gli imputati. Di questi chiederanno, molto probabilmente, di proseguire con il rito ordinario: Rosalba Nasi, 60 anni, originaria di Mondovì ma abitante a Sanremo, l’allora presidente dell’omonima fondazione che gestiva la Casa di Riposo e Stefano Bisiani, 37 anni, di Chiusavecchia, amministratore unico della Cooperativa Airone, che gestiva il servizio assistenziale al Borea.

Dovrebbero, invece, patteggiare gli operatori socio assistenziali: Ihor Telpov, 51 anni, ucraino di origine, ma abitante a Taggia; Assunta Mecca, 53 anni, nata ad Avigliano (Potenza), ma residente a Taggia; Daniele Antonio Raschellà, 48 anni, nato a Ougree (Belgio), residente a Sanremo e Silvano Fagian, 54 anni, nato a Torino e residente a Taggia; Benito Vitale, 57 anni, dipendente della casa di riposo. E poi: gli infermieri: Elzbieta Ribakowska, 52 anni, polacca di origine, residente a Sanremo e Cristina Ciobanu, 38 anni, nata a Mischii, in Romania, ma abitante a Sanremo.

C’è, poi, Antonio Arias Ponce, 33 anni, l’operatore socio assistenziale di origine peruviana arrestato dalla Guardia di Finanza, il 16 febbraio 2012, con l’accusa di violenza sessuale, per aver abusato di alcuni anziani degenti della casa di riposo Borea. Secondo l’accusa, il giovane immigrato avrebbe approfittato di alcuni anziani, uomini ultrasettantenni, impossibilitati a negarsi alle sue avance.

Le indagini, coordinate dal pm Maria Paola Marrali, grazie a una serie di telecamere nascoste, hanno permesso di ricostruire una serie di violenze nei confronti degli anziani degenti che venivano picchiati, ingiuriati ed a volte, pare, anche derubati. Nel mirino della magistratura ci sono anche alcune morti sospette.

Alla prima udienza erano state presentate 13 costituzioni di parte civile. A costituirsi furono, oltre all’Asl 1 Imperiese e alla Fondazione Borea (che gestisce l’omonima casa di riposo), anche il Tribunale dei Diritti del Malato e le famiglie di 10 degenti: 6 dei quali sono deceduti; 2 sono ancora in vita ma incapaci di intendere e di volere e altri 2 sono in vita e capaci di intendere e di volere.