Marco Zanotto (presidente comparto edile CNA Imperia), parla delle problematiche del settore
“Considero il vero cancro dell’edilizia la burocrazia. Le numerose promesse, sia a livello locale che nazionale, di semplificazione vengono continuamente disattese, sfavorendo cosi i presupposti per un rilancio del comparto”, afferma Marco Zanotto
Presidente Zanotto, a che cosa imputa un numero cosi elevato di criticità territoriali causate il più delle volte dalla mala edilizia?
"Le colpe non hanno mai un’unica direzione e un solo nome, è un insieme di fattori che hanno interessato il nostro territorio negli ultimi anni. La causa che imputo più importante è la ricerca forsennata del maggior ribasso, ottenuto il più delle volte attraverso il sacrificio del miglior materiale e della professionalità. La poca sensibilità sul tema della manutenzione da parte delle amministrazioni e dei privati, ci trova oggi a dover far fronte a opere di ripristino anziché di prevenzione".
Data la certificata difficoltà occupazionale del comparto edile in provincia di Imperia, aggravata dalle numerose cessazioni di attività degli ultimi mesi, ritiene che il tema della manutenzione possa essere un valido aiuto in un momento così asfissiato dalla crisi?
"Assolutamente si. La manutenzione programmata eviterebbe disagi per la popolazione, sia viabili o quant’altro (vedi i numerosi sfollati con le difficoltà umane del caso). Inoltre garantirebbe del lavoro programmato e costante, con una sicura ricaduta positiva sull’occupazione del settore. Va da se che ritengo personalmente più idonee ad operare su territori complicati come il nostro, aziende del luogo con esperienza consolidata e conoscenza della morfologia territoriale. Le aziende locali garantirebbero inoltre, interventi immediati dovuti alla somma urgenza del caso".
Ritiene che questa sia l’unica formula valida per rilanciare il comparto edile?
"No. Considero il vero cancro dell’edilizia la burocrazia. Le numerose promesse, sia a livello locale che nazionale, di semplificazione vengono continuamente disattese, sfavorendo cosi i presupposti per un rilancio del comparto e conseguentemente una nuova linfa occupazionale, richiesta sempre più a gran voce dalle famiglie imperiesi".