La proposta referendaria del Partito della Rifondazione Comunista Dianese
“Siete d’accordo che la penale che il comune deve pagare per il mancato raggiungimento della quota percentuale stabilita per legge per la raccolta differenziata sia da addebitarsi esclusivamente agli amministratori?”
Ne siamo veramente favorevolmente sorpresi, anche perché le altre uscite pubbliche del primo cittadino della città degli aranci, vedi gli show al teatro, erano esclusivamente monologhi senza nessuna possibilità di interlocuzione da parte dei cittadini.
Vogliamo davvero prendere sul serio la prospettiva di tale strumento democratico e pertanto formuliamo una prima ipotesi di richiesta di confronto a mezzo scheda referendaria ai cittadini di Diano Marina.
Condividiamo appieno l’affermazione del sindaco “In un momento di crisi come questo, quando l’amministrazione ha delle grosse responsabilità verso i cittadini, credo sia il minimo coinvolgerli in tutto quello che, e lo dico senza troppi giri di parole, li tocca nel portafoglio.”
Nel pieno rispetto di quanto affermato dal sindaco Chiappori siamo a proporre un quesito referendario che si sposa totalmente con quanto affermato.
Il problema è il seguente: sapendo che nel computo della TARES oltre al costo complessivo del servizio per la raccolta dei rifiuti ed a quello del conferimento in discarica della “rumenta” i comuni aggiungono anche il costo della multa (o penale) che il comune deve pagare per non aver aggiunto la quota di raccolta differenziata stabilita per legge.
Ecco dunque la nostra proposta referendaria:
Siete d’accordo che la penale che il comune deve pagare per il mancato raggiungimento della quota percentuale stabilita per legge per la raccolta differenziata sia da addebitarsi esclusivamente agli amministratori?
Siete d’accordo che gli amministratori siano esentati dal pagamento di tale penale (e di conseguenza che l’importo dovuto sia conteggiato nella TARES) qualora una amministrazione dimostri di aver migliorato la raccolta differenziata in percentuale rispetto all’anno precedente almeno di un + 5% ?
Crediamo che questo sia il giusto modo di porre ai cittadini quesiti che consentano alla cittadinanza una maggiore conoscenza dei problemi amministrativi della comunità e che al tempo stesso rispondano all’esigenza di dimostrare che si può anche non toccare direttamente nel portafoglio i propri cittadini amministrati.
Il Comune deve diventare una “Casa di vetro”, un luogo dove i diritti sono riconosciuti e non si possa correre il rischio che possano essere considerati alla stregua di favori elargiti da qualcuno, dove i cittadini sono tali e non sudditi.
Se i cittadini vogliono cambiare lo possono fare con il voto, la partecipazione e le idee.
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo Dianese