Il Prof. Beltramino, ex docente del Cassini ha parlato venerdì dell’Iliade

26 gennaio 2014 | 13:17
Share0
Il Prof. Beltramino, ex docente del Cassini ha parlato venerdì dell’Iliade

Le lezioni dell’Unitre proseguono domani e venerdì con Storia e Filosofia; si parlerà del giorno dlela memoria e de l’artista e la sua città

Venerdì scorso, 24 gennaio, ad UNITRE SANREMO, nella stupenda Sala degli Specchi di Palazzo Bellevue è tornato il Prof. Beltramino, beneamato docente del Liceo Cassini di Sanremo e professore di greco e latino di molti sanremesi fra cui la Presidente di Unitre Sanremo Paola Forneris.
Questa lezione è stata dedicata all’Odissea e penso che a tutti noi, anche a chi non ha studiato il greco e magari nemmeno il latino, Ulisse ed il suo l’avventuroso viaggio siano rimasti più impressi delle gesta di Achille.
Su questa linea ha sviluppato la sua lezione il Prof. Beltramino, chiamandola anche simpaticamente conversazione. L’Iliade è per argomento e per stile molto diversa dall’Odissea ed avendo scarse informazioni, i filologi grecisti per secoli hanno semplicemente attribuito la prima ad Omero giovane e la seconda ad Omero anziano.
E’ recente invece la scoperta che numerosi riferimenti storici presenti nelle due opere le distanziano molto nel tempo escludendo la possibilità che un uomo solo le abbia scritte.
E della stessa Iliade nulla si sa di sicuro sul suo autore che la tradizione chiama Omero. Essa è piuttosto il frutto di una tradizione orale di cantori di eventi epici a cui la guerra di Troia fornì infiniti episodi.
Le Chansons des Gestes dei trovatori medioevali assomigliano molto ai canti accompagnati dalla cetra dei cantori greci detti rapsodi e rapsodia l’insieme dei canti che esaltano gli eroi quasi divinizzati.
Tutt’altra musica nell’Odissea è il caso di dire ed il Prof. Beltramino sottolinea come quest’opera pur in versi, sia alla base del romanzo moderno. Nell’Odissea non vi sono le similitudini naturalistiche pur poeticamente bellissime dell’Iliade che continuamente esaltano gli avvenimenti, ma una descrizione precisa dei luoghi e dei personaggi.
Un appassionato archeologo Theodore Reinach rampollo di una famiglia di banchieri, che si era fatto costruire all’inizio del secolo scorso a Beaulieu, Villa Kerylos, una ricostruzione di un palazzo di lusso dell’isola di Delos dal II secolo aC., aveva altresì compiuto un viaggio ad imitazione di quello compiuto da Ulisse con una barca moderna ma rispettando i tempi descritti nell’Odissea  e non ebbe difficoltà a trovare molti riscontri nella tipologia delle coste e della vegetazione nonostante i millenni trascorsi.
Persino gli dei sempre presenti anche nell’Odissea paiono meno conflittuali e più positivi fatta eccezione per Poseidone il dio del mare che combinerà ad Ulisse infiniti guai. Ulisse con le sue alterne vicende è un eroe più moderno di Achille.
Ulisse non è invulnerabile, ma cade vittima di incantesimi, di naufragi, di passioni, si traveste da mendicante ed affronta le emozioni del ritorno ad Itaca dissimulandole. La morte del cane Argo ormai vecchio e pieno di zecche, che prova l’ultima gioia riconoscendo il padrone e strappandogli una lacrima furtiva è una pagina di toccante umanità.
E nella vita semplice di Itaca, legata alla quotidiana fatica del padre Laerte agricoltore, di un porcaro, di un bovaro, di una nutrice, del figlioletto Telemaco ormai cresciuto, Ulisse troverà i fedeli alleati per riprendersi la sua casa usurpata dai Proci che ne hanno fatto sede di quotidiani banchetti.
Anche il ritrovato rapporto con Penelope che con il pretesto della sua celebre tela infinita aveva resistito ai pretendenti, viene trattato con una intensità ed al tempo stesso con una delicatezza antieroica.
Nel talamo coniugale l’amore ritrovato dopo ventanni oltre alla passione suscita il racconto, il far partecipe degli avvenimenti accaduti, si crea così una piccola Odissea in sintesi che non tralasciando nulla è anch’essa un segno della modernità del rapporto di coppia.

Questo il calendario delle prossime lezioni dell’Anno Accademico 2013-2014 – Primo Periodo, ricordando che L’Università delle Tre età è aperta a tutti e non è necessario alcun titolo di studio. Per poter frequentare le lezioni occorre essere in regola con la quota associativa, fissata in Euro 30,00 per la durata dell’anno accademico.
Le lezioni si svolgono dalla 16.00 alle 18.00 circa e saranno accompagnate da proiezioni – In caso di assenza del relatore si provvederà con lezione alternativa

Lunedì 27 – STORIA – I documentari di Piero Farina – Per il Giorno della Memoria: per ignota destinazione

Venerdì 31 – FILOSOFIA – Prof.ssa Cesira Ansaldo – L’Artista e la città.