Fino al 28 gennaio al Casinò di Sanremo la mostra di beneficenza “Bellucci in Toto”
Erano presenti il Presidente di Federgioco, Marco Cambiaso, consigliere di Casinò Spa, S.E. Mons. Alberto Maria Careggio, Vescovo di Ventimiglia- Sanremo, il curatore della mostra, Federica Flore, l’artista Valentino Bellucci e tanti appassionati
E’ stata inaugurata ieri pomeriggio, venerdì 10 gennaio, la mostra "Bellucci in Toto", nel Foyer Porta Teatro , Casinò di Sanremo. Erano presenti il Presidente di Federgioco, Marco Cambiaso, consigliere di Casinò Spa, S.E. Mons. Alberto Maria Careggio, Vescovo di Ventimiglia- Sanremo, il curatore della mostra, Federica Flore, l’artista Valentino Bellucci e tanti appassionati.
Il Casinò di Sanremo inaugura il 2014 con una mostra all’insegna della solidarietà inserita nell’ambito del suo programma culturale. Si tratta della prima personale del pittore Valentino Bellucci presso la casa da gioco sanremese.
Valentino Bellucci ha ribadito che il ricavato della vendita dei quadri e dei libri verrà devoluto in beneficenza. Inoltre ha finalizzato un’opera ad una lotteria sempre a fini benefici.
L’esposizione rimarrà al casinò sino al 28 gennaio 2014.
Recensito da prestigiose riviste d’arte contemporanea, l’artista Valentino Bellucci è riconosciuto a livello internazionale principalmente sotto due aspetti: il primo quello di pittore; il secondo quello di uomo solidale, legato alla beneficienza per i bambini. Le due qualità di Bellucci hanno, da subito, colpito il CDA del Casinò, rappresentando pienamente gli intenti culturali e benefici in comune.
Dall’incontro della curatrice e dell’artista nasce la mostra BELLUCCI IN TOTO, che mette a disposizione una selezione di opere dell’artista datate anche anni ’70, solitamente non esposte, utili al confronto tra le fasi pittoriche che Bellucci incontra negli anni, mettendole a disposizione di un pubblico fedele e internazionale.
Chi è abituato a vedere le opere di Valentino Bellucci oggi stenterà a riconoscere quelle degli anni precedenti, rimanendo piacevolmente stupito: un artista dalle mille mani.
Iniziando proprio da esse, inizia il cammino alla scoperta di uomo che fa dell’estetica la sua forza, dell’introspezione reale la sua rinascita. Nella prima sezione della mostra, si incontreranno quei dipinti che esibiscono la fioritura di contrastanti emozioni. E’ un pittore d’impatto, esuberante e senza filtri. La tavolozza non è particolarmente varia, Bellucci sintetizza il bisogno di dipingere attraverso l’utilizzo dei colori primari, giusto un bianco vivo, solo ogni tanto, solo una volta: ed è La vela.
Sempre dello stesso periodo altri due dipinti, dove il mare lascia maggiore spazio alla costa. La tipica strada ligure, un tornante. Il tutto sorretto dal tono sobrio dei colori scelti da Bellucci, quel “pastellato” derivato direttamente dalla diffusione di una luce metafisica. E così per il paesaggio urbano, che già mostra quelli che saranno alcuni elementi dei periodi successivi.
Metafisica, paesaggio, olio, tavolozza accesa, ma semplice. A questi punti essenziali, ma ricorrenti ci si deve rifare per riconoscere anche il secondo momento pittorico.
Il territorio del Ponente Ligure fotografato e immortalato nella rivisitazione altamente personalizzata di Valentino Bellucci. Il punto di partenza, come lui stesso dichiara, esiste per tutti; mentre il risultato finale è sempre diverso, perché filtrato dalla visione interiore del pittore, che gli altri possono conoscere soltanto nel momento in cui si imbattono nelle sue tele. Una distorsione della realtà che si accentuerà nella terza ed ultima sezione della mostra.
Infatti, tra il 2011 e il 2013, il metodo di Bellucci si accentua. L’artista taggiasco scatta alcune fotografie dei panorami a lui più cari (in particolare Ceriana, Porto Maurizio, Cervo, Taggia, Badalucco) per la posizione che hanno assunto nella sua vita e per semplice estetica, taglio e struttura e le “regala” alla pittura. La fotografia perciò resta il mezzo di aggancio alla realtà; mentre intorno ad esse si muovono le sensazioni.
Trovarsi davanti ad un’opera di Valentino Bellucci datata 2013 non significa poter osservare soltanto porzioni di Cervo distorte in devozione di Dalì, ma significa anche godere di una buona geometrizzazione degli spazi. L’essenzialità delle forme naturali, del resto, è la geometria.
BELLUCCI IN TOTO mette in mostra tutte le scelte artistiche dell’artista, miste e mai ripetitive ed è questo che ha portato la dott.sa Flore a scegliere un titolo che andasse al di là dell’esclusivo messaggio solidale, ma che permettesse al pubblico di cogliere l’artista nella sua totalità.