Comunicato stampa dell’associazione Luigi Tenco 60’s che da anni chiede la convalida dell’omicidio

26 gennaio 2014 | 08:43
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Comunicato stampa dell’associazione Luigi Tenco 60’s che da anni chiede la convalida dell’omicidio

La richiesta di riapertura del caso avanzata da Pasquale Ragone, nella trasmissione TVSette, non ha sollecitato l’interesse a fare giustizia

L’associazione Luigi Tenco 60’s – La verde isola che da anni chiede la convalida dell’omicidio di Luigi Tenco sulla base di 5 prove pubblicate nel 2008, ha emesso un comunicato stampa che riportiamo integralmente.
"Ci aspettavamo dopo la messa in onda di "TVSETTE" che le istituzioni, finalmente, si dimostrassero, attente, meticolose, interessate a voler fare giustizia, piuttosto che pavoneggiarsi per "cavalli che volano" e ai quali ormai credono soltanto loro.
Pasquale Ragone, giornalista forense che studia il Caso Tenco dal 2007, ha appena depositato una richiesta di riapertura del caso sulla base di incongruenze scaturite durante l’ultima riapertura delle indagini di qualche anno fa ( 2005/2006 ) e durante TVSETTE andato in onda su Rai Uno, il Dott. Farneti ma anche il Dott. Francesco Bruno insieme al Dott. Pasquale Ragone hanno messo parecchia "carne" al fuoco, presentando inediti elementi che si aggiungono o in molti casi si sovrappongono alle 5 prove dell’omicidio da noi pubblicate qualche anno fa, dimostrando dunque che si è trattato inequivocabilmente di omicidio.
Ed invece, la reazione del P.M. Gagliano ( che ha riaperto e richiuso il Caso come suicidio qualche anno fa senza avere elementi validi in mano ) ci lascia interdetti, ci ammutolisce ma non tanto perchè son dichiarazioni forti, quanto invece perchè sono senza senso.
Ma partiamo dagli elementi usciti allo scoperto durante la puntata di TVSETTE e poi leggerete le sue dichiarazioni:

1 – secondo alcune foto del cadavere attentamente "vagliate" da esperti sembrerebbe esserci una frattura al piede, perchè in posizione incongruente. Perchè non approfondire la veridicità o meno di questa scoperta invece di parlare prematuramente? Perchè continuare a comportarsi nel 2014 come Molinari ( che nel 67 diramò la notizia del suicidio all’ANSA da casa senza ancora aver visto il corpo ) e come il P.M. Gagliano ( che nel 2006 annunciò ai media con gli esami ancora in corso che di suicidio si trattava ) se i dati alla mano sovvertono la verità ufficilae?? Quali "convenienze" portino a queste "sprovvedute" e  premature" sentenze non è dato sapere.

2 – Come già ampiamente dimostrato nelle 5 prove dell’omicidio pubblicate da Luigi Tenco 60’s nell’ormai lontano 2008, e precisamente indicato nella nostra 2a prova, elemento peraltro ripreso da Aldo Fegatelli Colonna nel fascicolo che ha presentato alla Procura prima di noi, anni fa, anche il Dott. Farneti dimostra e spiega durante la puntata di TVSETTE con dati tecnici alla mano che la pistola sotto i glutei di Luigi Tenco non è la sua Walther Ppk.
Ma allora come mai continuare a sostenere la tesi del suicidio a prescindere se la nostra inchiesta pubblicata nel 2008, quella di Aldo Fegatelli Colonna e quella odierna del Dott. Ragone non lasciano dubbi ed incertezze sul tipo di pistola presente sotto i glutei?
Coprire un segreto di Stato è sacrosanto ma far passare per fessi l’Italia intera e gli oltre 53.000 sostenitori della nostra petizione ( www.facebook.com/casotenco ) che ormai hanno capito tutto, è alquanto ridicolo!!!

3 – Noi abbiamo già pubblicato con le 5 prove e dati alla mano che la pistola di Tenco non ha sparato. Lo stesso ha fatto Aldo Fegatelli Colonna a suo tempo dimostrandolo in maniera scientifica.
Ebbene, anche secondo lo studio condotto dal Dott. Farneti che aiuta il Dott. Ragone a riaprire le indagini, i segni riportati sul bossolo ritrovato nella stanza di Tenco ( ed è un elemento nuovo inedito ) non apparterebbero alla pistola Walther Ppk di proprietà del cantautore perchè quest’ultima lascia un segno "semicircolare" mentre quello della Beretta ( da sempre ritenuta la pistola che ha commesso l’omicidio per noi studiosi ), lascia un segno  triangolare" come quello trovato sul bossolo della stanza di Tenco!!!
Se la logica è una virtu’….ed ogni uomo dovrebbe averla di default nel DNA, il bossolo appartenente ad una pistola non del cantante, conferma il suicidio o lo smentisce?
Il P.M. Gagliano, fa lo gnorri. Non ultimo dato irrilevante è quello relativo al biglietto di addio di Tenco sventolato al mondo come prova del suicidio.
Ebbene, nella nostra 4a prova, abbiamo appurato, accertato, certificato che quello non è un elemento che può essere considerato valido ai fini dell’accertamento della verità, in primis perchè non è stato ritrovato dal commissario Molinari ( tessera 767 della P2 ) sulla scena del crimine ma è stato consegnato da terze mani proveniente da una stanza del piano di sopra; e poi perchè non è riportato nel rapporto della scientifica e dunque per la stessa Polizia, il biglietto in stanza non c’é.
Siamo arrivati ad un bivio: la convalida dell’omicidio di Tenco è un atto dovuto che non ammette più scusanti.
Abbiamo messo tanta carne al fuoco noi da 6 anni a questa parte pubblicando le 5 prove dell’omicidio di Tenco che non sono state mai smentite, ha fatto un gran lavoro Aldo Fegatelli Colonna che ha il merito di aver fatto riaprire il Caso ( purtroppo per noi finito in un niente di fatto ), ha messo tanta carne al fuoco il Dott. Ragone rinforzando col suo lavoro "scientifico" quanto da noi sempre sostenuto ed apportando elementi nuovi.
Dunque le dichiarazioni del P.M. Gagliano sono in sintesi la fotografia di un’Italia che non ha nessuna intenzione, anche messa davantio al fattom compiuto di tirar fuori i propri cadaveri dall’armadio ed è assolutamente scandaloso e vergognoso.
Ma "quello" su Tenco, se i media ci supporteranno, uscirà presto da quell’armadio e sappiatelo, è giusto che si sappia: solo Dio sa quanti anni ho impiegato della mia vita per cercare di restituire dignità al mio amico Luigi.
Siamo in "guerra" è vero ma alla fine …anche se per sfinimento…..vinceremo noi.

Luigi Tenco 60’s – La verde isola