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Valorizzazione della palma da dattero: a Dies Palmarum l’esperienza dell’Oasi di Al Jufrah

5 dicembre 2013 | 14:48
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Valorizzazione della palma da dattero: a Dies Palmarum l’esperienza dell’Oasi di Al Jufrah
Valorizzazione della palma da dattero: a Dies Palmarum l’esperienza dell’Oasi di Al Jufrah
Valorizzazione della palma da dattero: a Dies Palmarum l’esperienza dell’Oasi di Al Jufrah
Valorizzazione della palma da dattero: a Dies Palmarum l’esperienza dell’Oasi di Al Jufrah
Valorizzazione della palma da dattero: a Dies Palmarum l’esperienza dell’Oasi di Al Jufrah

Il programma sostiene lo sviluppo economico di Al Jufrah attraverso azioni concertate a favore dei produttori di dattero de degli enti governativi e di sviluppo rurale ed agro-industriale libici

Massimo Battaglia dell‟Istituto Agronomico per l‟Oltremare di Firenze ha presentato questa mattina nell‟ambito della VII Biennale Europea delle Palme, il progetto “Miglioramento e valorizzazione della palma da dattero nelle oasi di Al Jufrah in Libia” finanziato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Italiano degli Affari Esteri. Il programma avviato nel 2009 si propone di sostenere lo sviluppo economico di Al Jufrah attraverso azioni concertate a favore dei produttori di dattero di qualità e degli enti governativi e di sviluppo rurale ed agro-industriale libici. Lo IAO di Firenze, organo tecnico-scientifico del Ministero degli Affari Esteri, esperto nel campo dell‟agricoltura tropicale e subtropicale e nello specifico ambito della coltura del dattero, e il Ministero dell‟Agricoltura di Tripoli hanno lavorato in sinergia per il miglioramento e la valorizzazione della coltivazione della palma da dattero e dell‟olivo, coadiuvati dalle Università di Tripoli e Firenze.

Le attività finalizzate alla valorizzazione e alla promozione commerciale del dattero prodotto nella Regione sono state identificate e sviluppate congiuntamente dagli organismi, nazionali e regionali, preposti allo sviluppo delle attività produttive e commerciali libiche e dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità, organismo italiano con comprovata esperienza nella promozione di prodotti agro-alimentari tradizionali con elevate qualità organolettiche.
Principali beneficiari del Progetto sono stati invece, i produttori di datteri delle oasi prescelte, gli addetti alla trasformazione e al commercio dei prodotti delle fenicicoltura, le amministrazioni governative locali ed i centri di ricerca e di sviluppo agro-silvo-pastorale
della Regione e del Paese.

Il dott. Bashir Gshera dell‟Università di Tripoli ha illustrato le caratteristiche pomologiche delle cultivars di dattero delle Oasi di Al Jufrah, attentamente analizzate secondo i criteri adottati a livello internazionale per la codifica delle palme. Le caratterizzazioni del DNA sono servite a determinare l’impronta digitale per le cultivar selezionate. Anche le indagini dell‟Università di Firenze sul DNA delle palme presenti a Al Jufrah hanno aperto nuove prospettive utili all‟allevamento.
Il Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, Piero Sardo, ha presentato il progetto „Valorizzazione delle antiche varietà di datteri dell’oasi di Al Jufrah‟ e ne ha delineato la peculiarità dell’approccio. E’ solo infatti con la promozione, la
comunicazione e il racconto dei prodotti che si può arrivare al riconoscimento e allo sviluppo di progetti di valorizzazione di filiere artigianali, locali e sostenibili..
„La grande sfida del commercio internazionale richiede produzione, qualità e competitività, – ha concluso Massimo Battaglia – ma anche attenzione all’ambiente e impulso alla modalità di coltivazione biologica. Solo una moderna fenicicoltura, ma con salde radici
nella sua origine, potrà aiutare i coltivatori di datteri in questa direzione‟.

Nella Sala Congressi di Villa Ormond a Sanremo, sono attesi questo pomeriggio esperti provenienti da Marocco, Algeria e Tunisia, che esporranno una panoramica sulle situazioni relative le oasi ove sorgono i principali palmeti dell‟area mediterranea.

Eventi collaterali

Dies palmarum 2013 prevede una serie di momenti e spazi culturali aperti anche al grande pubblico. A chiusura della prima giornata sarà inaugurata l’Esposizione Intrecci di palme, intrecci di culture, con la presentazione di straordinarie collezioni di manufatti ottenuti
intrecciando foglie, vere opere d’arte create delle mani di abili artisti popolari secondo tradizioni secolari. Sarà possibile osservare all‟opera gli artisti stessi, giunti per l’occasione da più regioni del Mediterraneo (Sardegna, Sicilia, Spagna e Corsica) e ascoltare dalle loro voci leggende, tradizioni e simbologie religiose e pagane sull‟origine della forma artistica legata all‟intreccio di foglie di palma. L‟occasione sarà utile anche per approfondire tecniche e metodi di intreccio. L‟esposizione sarà arricchita da sculture di legno di palma realizzate in Liguria, dallo scultore genovese Ivan Rossi. Uno sguardo attento merita la Palma Blanca di Elche, vincitrice di un prestigioso premio internazionale di riconoscimento, giunta questa mattina direttamente dalla Spagna per l‟Esposizione Intrecci di palme, Intrecci di culture. Il pomeriggio conviviale sarà arricchito da musiche etniche e degustazioni di cibi e bevande tradizionali delle popolazioni mediterranee, gentilmente donati dai paesi partecipanti.

Altro importante appuntamento è previsto per sabato pomeriggio, 7 dicembre 2013, a conclusione delle giornate. La Biennale proseguirà a Bordighera presso il giardino storico Ludovico Winter. Qui avrà luogo una dimostrazione di potatura delle palme con bicicletta, a cura di operatori italiani e spagnoli. Alla presenza del Sindaco della città di Bordighera, Giacomo Pallanca, saranno messe a dimora nuove palme destinate alla ricostruzione della collezione botanica originaria del giardino storico.
Infine il Centro Studi e Ricerche per le Palme consegnerà ai comuni di Ventimiglia, Camporosso, Vallecrosia, Ospedaletti e Imperia, giovani palme per ricostruire il patrimonio palmicolo minacciato dal punteruolo rosso.