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Unitre Sanremo, il 6 dicembre una lezione sul confronto tra Decameron di Boccaccio e di Pasolini

7 dicembre 2013 | 15:15
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Unitre Sanremo, il 6 dicembre una lezione sul confronto tra Decameron di Boccaccio e di Pasolini
Unitre Sanremo, il 6 dicembre una lezione sul confronto tra Decameron di Boccaccio e di Pasolini
Unitre Sanremo, il 6 dicembre una lezione sul confronto tra Decameron di Boccaccio e di Pasolini

La Presidente dottoressa Paola Forneris per approfondire la comprensione di Pasolini regista cinematografico ha invitato la professoressa Simona Morando, docente di Lettere e Filosofia all’Università di Genova

Venerdì 6 Dicembre 2013 nella Sala degli Specchi di Palazzo Bellevue, Unitre Sanremo ha ripreso ad occuparsi di un grande poeta del novecento a cui aveva dedicato già una lezione il 4 Novembre scorso con il Dott. Barricalla. Trattasi di Pier Paolo Pasolini considerato in vita trasgressivo e blasfemo, fu invece anticipatore di molte trasformazioni della nostra società, che allora pareva poggiare su granitiche certezze.

La Presidente dottoressa Paola Forneris per approfondire la comprensione di Pasolini regista cinematografico ha invitato la professoressa Simona Morando, docente di Lettere e Filosofia all’Università di Genova.

Anche in questo caso Unitre offre l’occasione di riflettere su argomenti complessi che però fanno anche parte del nostro vissuto.

Il confronto fra il Decameron del Boccaccio e quello di Pasolini, coinvolge i nostri ricordi scolastici e giovanili e la Prof.ssa Morando ha ben evidenziato che più che la trasposizione sullo schermo di un’ opera letteraria, trattasi della diversa rappresentazione di due utopie civili. La diversità è ovvia visto che Boccaccio è nato sette secoli fa e Pasolini nel 1922.

Diverse ma comunque innovative rispetto all’epoca in cui sono vissuti i due protagonisti. Boccaccio parte dalla peste che imperversava a Firenze travolgendo la convivenza civile e le tradizioni , ma che probabilmente è simbolica di una corruzione diffusa ed immagina che un gruppo di giovani benestanti e colti, in parte aristocratici ed in parte borghesi si ritirino in campagna per salvarsi e forse salvare la città.

La salvezza per Pasolini sta invece nella vitalità popolare, legata alla terra, alla corporalità ed alla sessualità.

Quest’ultima è ben presente anche in Boccaccio, tanto che il Decameron prima di approdare ai nostri banchi di scuola è stato per secoli osteggiato e censurato e forse questo dimostra che ogni liberazione coinvolge sempre anche la sessualità.

Anzi Boccaccio si può considerare un femminista ante litteram per aver immaginato fra i dieci giovani che dovrebbero rinnovare la vita di Firenze, ben sette ragazze.

Tuttavia tornando a Pasolini, il popolo delle borgate romane ed in genere quello che ancora parla quotidianamente il dialetto resistendo allo strapotere televisivo, è il depositario dei valori veri che le classi dominanti corrompono ed uccidono.

Ed una uccisione avviene propriamente nella novella che ha protagonista Elisabetta da Messina, i cui fratelli ricchi e spietati uccidono il proprio servitore, reo di aver osato frequentarla.

Il Decameron pasoliniano è fitto di dialoghi in napoletano ritenuto un dialetto fra i più vivi e vivaci e nei filmati mostrati, questi dialoghi
velocissimi, poco comprensibili anche per un napoletano di oggi, hanno quasi una funzione di autenticazione popolaresca più che puntare alla comprensione letterale.

Perché Pasolini anche quando è scrittore,drammaturgo,sceneggiatore,regista o attore è sempre innanzitutto poeta.

In un’altra novella di cui è stato mostrato il filmato , il protagonista Ser Ciappelletto, emblema di una borghesia priva di ogni morale e dedita ad ogni delitto (("il piggiore uomo forse che mai nascesse", lo definisce Boccaccio) riesce ad ingannare il frate che gli dà l’estrema unzione vantando ogni genere di virtù o pentendosi di peccati risibili. Il frate lo assolve ma l’inganno non sfugge ai popolani che assistono al rito e che ovviamente confabulano in napoletano, tuttavia per la chiesa Ciappelletto diventa quasi un santo.

E questa denuncia della connivenza del clero con i potenti che è durata nei secoli è forse il motivo più concreto dell’ostilità verso Pasolini da parte delle gerarchie ecclesiastiche.

Pasolini però era molto credente ed immaginava anche per la religione una  rigenerazione che partisse dal popolo.

Diamo di seguito il calendario delle prossime lezioni dell’Anno Accademico 2013-2014 – Primo Periodo

Le lezioni si svolgono dalla 16.00 alle 18.00 circa e saranno accompagnate da proiezioni – In caso di assenza del relatore si provvederà con lezione alternativa

DICEMBRE

Lunedì 9 – STORIA E CULTURA LOCALE – Prof.ssa Marina Moretti – Il centenario della Chiesa Russa e la storia della Comunità russa di Sanremo
Venerdì 13 – ECONOMIA – Dott. Claudio Borea – L’economia sanremese: problemi e prospettive
Lunedì 16 – CINEMA – Claudio Lanteri, documentarista, critico cinematografico – Corso sul Cinema: Le frontiere d’Europa – appunti sul
Cinema contemporaneo – No man’s land (2001) Danis Tanovich

Venerdì 20 – In…canti di Natale ! Incontro con il Coro Musica Nova a cura di Giancarlo Rilla

GENNAIO

Lunedì 13 – SCIENZE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE – Arch. Silvano Toffolutti e Dott.ssa Francesca Benza – La città ideale
Venerdì 17 – STORIA DELL’ARTE – Prof.ssa Tiziana Zennaro – Futurismo: un movimento italiano con ambizioni globali
Lunedì 20 – CINEMA – Claudio Lanteri, documentarista, critico cinematografico – Corso sul Cinema: Le frontiere d’Europa – appunti sul
Cinema contemporaneo – L’uomo senza passato (2002) Aki Kaurismaki
Venerdì 24 – LETTERATURA GRECA – Prof. Pierangelo Beltramino – Corso: la gioia liberatoria del raccontare e le novità dell’Odissea
Lunedì 27 – STORIA – I documentari di Piero Farina – Per il Giorno della Memoria: per ignota destinazione
Venerdì 31 – FILOSOFIA – Prof.ssa Cesira Ansaldo – L’Artista e la città