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Termina il consiglio comunale,anche la maggioranza abbandona l’aula,facendo mancare il numero legale

16 dicembre 2013 | 23:07
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Termina il consiglio comunale,anche la maggioranza abbandona l’aula,facendo mancare il numero legale

Dopo l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di minoranza, per protestare contro l’inversione dell’ordine del giorno, anche la maggioranza ha preso la stessa decisione, facendo mancare il numero legale ed evitando la discussione su Tares e Seris

La sala consiliare del Comune di Imperia, poco prima della mezzanotte, è rimasta vuota. Dopo l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di minoranza, per protestare contro l’inversione dell’ordine del giorno che aveva spostato a fine consiglio la discussione sulla Tares e sulla Seris, considerate le mozioni più importanti, anche la maggioranza ha preso la medesima decisione, in tal modo facendo mancare il numero legale ed evitando quindi la discussione degli ordini del giorno sulla Tares e sulla Seris.
“Poiché vogliamo che i cittadini siano informati sulle problematiche inerenti la Seris e la Tares” – aveva dichiarato il consigliere di minoranza Gian Franco Grosso – “abbiamo deciso di far velocizzare i lavori del consiglio comunale non parlando. Parlerà soltanto la maggioranza. Poi, quando inizieranno ad essere discusse le mozioni che contano, noi ci saremo e apriremo il dibattito”.

Il dibattito, invece, non avrà luogo questa sera e sarà quindi rinviato al prossimo consiglio comunale, che si presume sarà convocato prima della fine dell’anno, molto probabilmente il 27 dicembre.

“I consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula in quanto, avendo la maggioranza ritirato la deliberazione relativa alle società partecipate, credo sembrasse loro inutile discutere emendamenti sulla Seris, che è appunto una partecipata, in quanto mancava a loro giudizio la deliberazione principale" – ha spiegato il sindaco Carlo Capacci – "Stiamo attendendo alcune novità normative, che dovrebbero arrivare a breve, in merito alle partecipate, che potrebbero consentire modifiche all’ordinamento della Seris e di altre società con statuto analogo che avevamo pensato come amministrazione e come giunta. Sarebbe stato inutile discutere della Seris nell’imminenza di un cambiamento normativo".

VIDEOINTERVISTA A CARLO CAPACCI