Storia delle biblioteche in Liguria

25 dicembre 2013 | 10:51
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Storia delle biblioteche in Liguria

La biblioteca pubblica più antica della Liguria (del 1648) fu quella di Padre Angelico Aprosio, che, a Ventimiglia, venne chiamata Aprosiana. Successivamente, alla fine del secolo XVIII, furono fondate quella di Genova (Berio, 1791) e di Chiavari (1796)

La biblioteca pubblica più antica della Liguria (del 1648) fu quella di Padre Angelico Aprosio, che, a Ventimiglia, venne chiamata Aprosiana. Successivamente, alla fine del secolo XVIII, furono fondate quella di Genova (Berio, 1791) e di Chiavari (inaugurata l’8 maggio 1796, in pieno clima rivoluzionario). Anche la biblioteca Berio di Genova nacque su ispirazione del un rampollo di una grande e nobile famiglia originaria di Porto Maurizio, trapiantata a Genova, che possedeva tuttavia nel Ponente ligure vaste proprietà olivicole: l’abate Berio fu personaggio celebre per la sua formazione culturale e soprattutto scientifica, anche nel settore delle tecniche della coltivazione agricola. Berio e i suoi eredi allargarono la consultazione al mondo dello studio.

L’istituzione genovese mantenne, quindi, legami assai stretti con gli intellettuali e i ricercatori di tutta la Liguria e ancora oggi rappresenta un punto di riferimento di eccezionale valore. Famosa e importante è anche la biblioteca di Santa Margherita Ligure. Le altre biblioteche sorsero via via nel tempo, anche se gran parte dei libri relativi alla storia ligure vi furono accolti in seguito, dal momento che le stamperie di molti testi erano localizzate a Marsiglia fin dal XVIII secolo: tra questi si ricorda una Histoire de Laigueglia di un certo Antoine Stalla, originario di Alassio e altri lavori di autori liguri di discipline diverse che venivano pubblicati e conservati anche nella Nizza sabauda sia prima che durante e dopo la fase napoleonica.

Pierluigi Casalino