“Sto sulla porta e aspetto”, spettacolo contro l’emarginazione persone psichicamente svantaggiate

12 dicembre 2013 | 14:06
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“Sto sulla porta e aspetto”, spettacolo contro l’emarginazione persone psichicamente svantaggiate

Teatro Eutropia Polo Universitario DAMS di Imperia

Venerdì 13 dicembre alle ore 20.30 e sabato 14 alle ore 16.30, presso il Teatro Eutropia del polo universita-rio Dams di Imperia, il laboratorio teatrale “I viaggiatori sognanti” metterà in scena il suo nuovo spettacolo teatrale dal titolo “Sto sulla porta e aspetto”.
Lo spettacolo è il risultato di un innovativo ed interessante laboratorio di teatro-sociale, organizzato ormai da diversi anni dal Dipartimento Salute Mentale e delle Dipendenze dell’ASL1 Imperiese, in collaborazione con l’Associazione Famiglie Pazienti Psichiatrici (ALFAPP), con la preziosa consulenza del Teatro dell’Ortica di Genova ed il sostegno del Cespim.

Protagonisti di questa esperienza saranno pazienti ed operatori dei Centri Diurni e degli altri servizi d isalute mentale dell’ASL 1 Imperiese, che nel corso dei mesi passati si sono confrontati con lo strumento del teatro, come occasione di crescita personale, di integrazione, di lotta all’emarginazione ed al pregiudizio.
Lo spettacolo è il risultato di un percorso di un anno di lavoro, guidato dalla grande esperienza della regista Anna Solaro, del Teatro dell’Ortica e di alcuni suoi collaboratori, che hanno coinvolto ogni settimana qua-ranta persone, seguite dalle strutture ASL, tra i 30 e 50 anni. Nei due laboratori, uno musicale ed uno tea-trale, ciascuno ha potuto esprimere liberamente le capacità che più gli appartenevano, senza giudizi e pregiudizi, scoprendo di sè a volte risorse inespresse ed inesplorate, forse stupendosi…sicuramente stu-pendo chi gli era accanto.
Nel corso dei laboratori, gli attori hanno condotto una riflessione comune sull’abitare, sul bisogno di avere una casa, su cosa si prova nel non averla, sul desiderio di averne una. Lo spettacolo rappresenterà tutti questi vissuti, attraverso immagini…gesti…parole e, come già avvenuto nelle edizioni passate, sarà prodotto interamente dai protagonisti in tutte le sue parti: dalla scenografia, alla musica, ai costumi, ai dialogi, i video ed ogni dettaglio che vedrete sarà stato interamente pensato e messo in scena da questo gruppo di persone davvero speciali.

"Le finalità terapeutiche di questo percorso sono state tantissime. – spiegano gli operatori – Abbiamo focalizzato l’attenzione sul promuovere l’autonomia, sviluppare e aumentare la possibilità di relazione con l’ambiente, rafforzando indirettamente il progetto terapeutico complessivo previsto per ciascuno di loro".
Per molti pazienti, l’esperienza del palco del Teatro Eutropia rappresenterà una tappa di questo percorso terapeutico e di crescita che hanno iniziato ormai diversi anni fa.

Ecco una diretta testimonianza
"Rispetto al primo spettacolo di 6 anni fa siamo ritornati sul palco più forti e più numerosi. Non abbiamo perso neanche una prova, perché volevamo esserci sempre per poter esprimere quel che ci piaceva più di noi stessi. Grazie al laboratorio, siamo entrati in un’altra dimensione. Il palco è stata la nostra casa per un intero anno. Abbiamo raccontato le nostre paure, i desideri, i sogni. Abbiamo riso e qualcuno di noi ha anche pianto. E lì abbiamo trovato ascolto. Siamo stati al centro di questa esperienza! Ah, dimenticaco: io sono Jolanda, c’ero anche sei anni fa, ma non avevo avuto la forza di salire sul palco. Questa volta potrei anche stupirvi!"

Questo invece è il punto di vista dell’ALFAPP, l’Associazione che da anni collabora e supporta il Dipartimento di salute mentale
"Per noi uno degli obiettivi più importanti dello spettacolo è il messaggio che rivolge al pubblico di coloro che vi assisteranno – spiega Daniela Melloni, Presidente dell’Associazione ALFAPP – Vuole essere una preziosa occasione per far riflettere su cosa significhi oggi essere una persona psichicamente e socialmente svantaggiata. Vuol essere un momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso tematiche troppo spesso ignorate, come l’emarginazione ed il pregiudizio. In una espressione: vuole essere un modo per contribuire alla lotta allo stigma"

Ed infine le conclusioni della dr.ssa Marcella Maccagno – Direttore del Dipartimento Salute Mentale
"All’inizio di questa “avventura” ci siamo posti molte domande: è giusto portare su un palco di fronte ad un pubblico persone psichicamente svantaggiate? E’ corretto esporli al rischio del giudizio degli altri? Alle forti emozioni di questa esperienza? Poi però abbiamo avuto il coraggio di provare ed è nato il laboratorio dell’improvvisazione. Le esperienze degli spettacoli andati in scene nel passato hanno mostrato una volta di più come il teatro sia in grado di stimolare, migliorare, alleviare e far crescere. Un grazie sentito ai pazienti ed agli operatori che hanno colto la sfida e si sono messi in gioco ed un ringraziamento speciale ad Anna Solaro e la sua equipe per la competenza e l’umanità con cui ha saputo portare avanti questo progetto".