Rinnovo contratto edili senza aumento, rottura ANCE e Sindacati, sciopero generale il 13 dicembre

11 dicembre 2013 | 14:56
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Rinnovo contratto edili senza aumento, rottura ANCE e Sindacati, sciopero generale il 13 dicembre

Il tavolo del rinnovo del Contratto Nazionale dell’edilizia è saltato, dopo mesi di tira e molla e dopo l’ennesima riunione fallita nel pomeriggio di giovedì 21 novembre

Il tavolo del rinnovo del Contratto Nazionale dell’edilizia è saltato, dopo mesi di tira e molla e dopo l’ennesima riunione fallita nel pomeriggio di giovedì 21 novembre. Lo stallo sulla parte economica e le soluzioni ipotizzate sugli altri capitoli, come l’anzianità professionale, alla fine hanno allontanato le parti. Così le costruzioni si trovano a sperimentare una spaccatura nelle relazioni sindacali che non si vedeva da tempo. Dopo undici mesi di confronto con ANCE e COOP, nel corso dei quali si è tentato di costruire un progetto di riorganizzazione del sistema bilaterale, registrando qualche faticoso avanzamento, nell’incontro di giovedì 21 novembre 2013 le controparti imprenditoriali hanno sostanzialmente rimesso in discussione la soluzione nel precedente incontro per mettere in sicurezza l’anzianità professionale edile (APE). Cosa ancor più grave è che le imprese rispondano alle richieste contenute in piattaforma sulla parte salariale con una proposta inaccettabile e provocatoria, dichiarando che non c’è disponibilità a definire alcun aumento contrattuale.

Da qui la decisione di convocare uno sciopero generale di otto ore per il prossimo 13 dicembre con quattro manifestazioni di carattere nazionale a Milano, Roma, Napoli e Palermo.
Il Segretario Responsabile della FILCA – CISL di Imperia e Savona, Luca Vosilla dice: "l’atteggiamento dell’ANCE è di una irresponsabilità inaudita. Non solo l’associazione dei costruttori non vuole fare nessun adeguamento al costo della vita, ma propone una grave riduzione dei diritti dei lavoratori dell’edilizia, segnando peraltro un distacco rispetto agli altri contratti del settore, l’ANCE è l’unica associazione confindustriale che non vuole firmare il rinnovo del contratto, cosa invece già accaduta nei nostri settori, per il legno, il cemento ed i lapidei.".

Il Segretario Generale Territoriale della FENEAL – UIL di Imperia, Pietro Lai afferma: "Quello dell’ANCE è un atteggiamento irresponsabile che rischia di far pagare solo ai lavoratori le conseguenze di una crisi epocale che ha ridotto il settore al collasso. L’associazione dei costruttori si è resa indisponibile a trattare le richieste avanzate dal sindacato e, inoltre, ha rimesso in discussione intese già raggiunte su altri aspetti già concordati. Cercando, così, di riversare solo sui lavoratori i costi della crisi rinnegando cinque anni di storia nei quali, come Stati Generali, avevamo tentato di individuare insieme, sindacati ed imprese, percorsi comuni per il rilancio di un nuovo tipo di edilizia eco-sostenibile e di qualità".

Il Segretario Generale Territoriale della FILLEA – CGIL di Imperia, Giampiero Garibaldi parla di "proposte provocatorie da parte di ANCE e COOP e di pagina nera nelle relazioni sindacali del comparto dell’edilizia. Dopo un anno di trattative ancora si tenta di rimettere in discussione l’indennità di anzianità professionale edile e, soprattutto, ci viene presentata una proposta economica vergognosa, con zero euro di aumenti salariali. Non c’è crisi che tenga, il diritto al salario non è un optional che a seconda della congiuntura si toglie o si elargisce. Di fronte alla crisi e alla necessità di rifondare un sistema produttivo nel segno della qualità, del lavoro e dell’impresa, le associazioni datoriali ci propongono un tuffo nel medioevo".