Primarie PD, incontro al Tabarin con il renziano onorevole Luca Lotti

6 dicembre 2013 | 12:31
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Primarie PD, incontro al Tabarin con il renziano onorevole Luca Lotti

Un’ora di domande e risposte in cui Lotti ha sintetizzato la mozione di Renzi nei suoi punti strategici per “cambiare Verso”.
Il nuovo Pd deve cambiare la Comunicazione in termini di stile, modalità e contenuti attraverso l’Ascoltare e Capire i cittadini

Ieri sera il Comitato Provinciale di Imperia per Matteo Renzi Segretario Pd, ha organizzato un incontro a Sanremo, presso il Teatro Tabarin (cinema Centrale) C.so Matteotti con l’onorevole Luca Lotti, Responsabile Nazionale Pd Enti Locali, intervistato dalla giornalista Cecilia Carpio.

Un’ora di domande e risposte in cui Lotti ha sintetizzato la mozione di Renzi nei suoi punti strategici per "cambiare Verso".
Il nuovo Pd deve cambiare la sua Comunicazione in termini di stile, modalità e contenuti attraverso l’Ascoltare e Capire i cittadini per strada e nei circoli. I Sindaci hanno know how necessario e sufficiente per essere il trait d’union con chi governa. Loro sono a contatto con il territorio e ne conoscono quotidianamente i battiti del polso dovendo dare risposte ai loro cittadini. Hanno bisogno di velocizzare gli interventi delle proprie pratiche burocratiche in quanto il tempo non può essere un perditempo per agire.
Far parlare di politica le persone sarà il compito del nuovo PD. nessuno sarà più un numero ma una persona che non si fa contare, ma conta con il suo fattivo contributo partecipando alla vita politica. Formazione e azione, non abdicazione al potere.

La mozione Renzi ha in sé un Programma che scardina tutte le porte chiuse e arrugginite del passato, ha un’Idea diversa di paese. Una mozione dalla visione che prevede e porta all’Apertura e partecipazione a tutti anche ai non iscritti alla vita e azione del nuovo PD. No correnti lobby, si Idee di pensiero e non potere nell’imporre il singolo alla poltrona. Meritocrazia per la responsabilità. In quanto ad una nuova legge elettorale favorire il Ritorno preferenze per poter scegliere.

Deve attuarsi una Consultazione sui circoli come fulcro su cui senza soluzione di continuità fare leva. Essi su tutto il territorio nazionale sono 6000 e da loro bisogna ripartire, perché è li che si discute con concretezza sui bisogni e sul loro soddisfacimento per il bene comune.

L’episodio dei 101? Un grave errore, una ferita ancora aperta che brucia, ma da cui deve nascere e nascerà con la mozione Renzi un antidoto salutare. Sarà la vita delle porte aperte dei Circoli il Come ci si relaziona con gli elettori che dovranno continuare ad entrare per implementare il corpo elettorale del PD quali portatori di idee e proposte nuove. Questa occasione di primarie per la elezione del segretario Renzi, così inclusiva, che ha saputo attrarre chi in passato non lo aveva scelto non va considerata un opportunismo.
Si sale sul carro ma il carro va spinto e il carro non si traina da se stesso, e tutti saranno chiamati a smuoverlo, a spingerlo, a direzionarlo verso un paese che cambia Verso. Nessuno si senta escluso, perché ognuno su quel carro dovrà fare la
propria parte di animatore tirandosi su le maniche. In quanto al discorso sulla Rottamazione, essa non costituisce, non si attua e non significa far fuori l’anagrafe di chi ha superato gli anta, ma un modo di fare politica sbagliato legato alle repubbliche del passato. Chi non fa nuova politica si autorottama. Il nuovo PD con Renzi segretario non vuole affossare il governo Letta, ma Incalzare sulle proposte il suo governo. Ecco allora le tre proposte di Renzi a scadenza:

1. Una radicale riforma delle istituzioni politiche. Legge elettorale chiara come quella per i sindaci, taglio di un miliardo ai costi della politica, regole del gioco che valgono per tutti e non “ad personam”. Il miliardo di euro – certificato – andrà per 500 milioni alla difesa del suolo in un Paese in cui si piangono i morti ma non si interviene sul territorio prima. E per 500 milioni a dare ossigeno, sostegno e anche occupazione nelle aree della disabilità, della marginalità, del sociale. Facciamo sì che la politica dia il buon esempio, facciamo sì che la politica faccia la pace con gli italiani: il taglio di un miliardo di euro è il primo passo.

2. Piano per il lavoro, jobs act. Semplificazione delle regole, garanzie a chi non ne ha (il giovane precario e il cinquantenne cassintegrato sono stati considerati fino ad oggi cittadini di serie B), attrazione degli investimenti e semplificazione delle regole, impiego mirato dei fondi europei. Negli ultimi due mesi i dati della disoccupazione stanno precipitando eppure ci dicono che stia arrivando la ripresa.
Ma siamo impazziti? Disoccupazione al 12,7%; disoccupazione giovanile al 42,1%; una donna su due costretta a non lavorare. In questi anni abbiamo fatto molti convegni sul lavoro, ma non abbiamo creato le condizioni perché le aziende creassero posti
di lavoro: ora è il momento di cambiare verso.

3. Cambiare le regole dell’Europa. L’Europa è la casa del nostro futuro, ma l’abbiamo lasciata in mano ai tecnici e ai burocrati. Per cambiarla è necessario tenere in ordine i conti, ma portare i nostri valori, che non sono solo valori economici. Un’Europa che sia l’Europa non solo delle banche, ma anche della scuola, del volontariato, del servizio civile, della ricerca, dell’immigrazione, della
difesa, dell’energia. Quest’Europa ci serve. Ma senza il contributo dell’Italia e degli italiani non cambierà mai. Basta con il “ce lo chiede l’Europa”, iniziamo noi a dire come vogliamo cambiare le cose.

Bisogna Guardare agli altri campi per spostare da una parte all’altra i voti e vincere finalmente. Bisogna Dettare l’agenda ai sindacati e non fare propria la loro, probabilmente è bene valutare prendere in considerazione la soluzione che vede uniti Sindacati e Imprenditori come in Germania. Riguardo il Rapporto post primarie, in caso di vittoria di Renzi, nei confronti di Cuperlo e Civati sarà necessario un atteggiamento che sia Linea inclusiva pur se prevedibilmente di opposizione, ma sempre fattiva e propositiva.

La linea di Renzi non prevede emarginazioni e il suo volere inclusivo si può tradurre in:
Non si cancella l’opinione di nessuno. L’agire di Renzi nella sua Toscana e soprattutto fiorentina impulsività è però positiva Sincerità e concretezza.

Lotti conclude la sua intervista sottolineando che l’8 dicembre spera che almeno 1 milione e ottocento/2 milioni di persone si rechino a votare, ma soprattutto che Si vota per: Un’Idea di cambiamento e che votando,la mozione di Renzi si cambia il Pd, ma altresì si cambia l’Italia e si da spazio al futuro di chi oggi c’è e in modo particolare a chi verrà, alle nuove generazioni che nasceranno dopo di noi.