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“Per curare i propri interessi il sindaco di Imperia ha lasciato la città in un momento di crisi”

11 dicembre 2013 | 14:52
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“Per curare i propri interessi il sindaco di Imperia ha lasciato la città in un momento di crisi”

“Sindaco salti giù dallo scranno e ritrovi quell’umiltà e voglia di interazione che aveva in campagna elettorale, e non sarà più costretto ad assistere a quelli che Lei definisce azioni incivili”, scrive la nostra lettrice

Vorrei esprimere il mio disaccordo con le autoritarie dichiarazioni lanciate dal nostro ill.mo Sindaco Capacci avverso i manifestanti e i commercianti ci quali giustamente hanno protestato per le proibitive tariffe della Tares.

Abbiamo avuto modo di notare come accanto ad un assenteismo non propriamente giustificabile, al pari di certi atteggiamenti ed esternazioni assolutiste, che ben lumeggiano la reale personalità di tale persona, come si sia auto elevato ad un rango ben superiore a quello tenuto in campagna elettorale, rango del tutto ingiustificato e non coerente con i fatti realizzati da lui e dalla sua
amministrazione, amministrazione che ha evidenziato in maniera inconfutabile il suo spessore e le loro capacità proprio con i fatti che il Sindaco contesta.

Ad Imperia, negli ultimi 30 anni non si sono mai viste tante manifestazioni spontanee come in questo periodo, certo è molto facile, mantenendo il classico comportamento della politica attuale, imputare tutte le responsabilità a chi c’era in precedenza, così come è stato fatto per le tariffe della Tares, dove l’impegno maggiore di questa amministrazione è stato evidentemente profuso nel
trovare scuse o motivazioni non oggettivamente contestualizzate sull’impossibilità per il Comune di Imperia ad aderire a quel famosissimo dl. N. 102 del 31 8 2013, da cui all’art.5 appare evidentissima la possibilità di non aumentare le tariffe
Tares, decreto legge che pare abbia sollevato i Comuni e i commercianti di Ventimiglia, Sanremo etc. dalla patata bollente, oltre quello di intortarci spudoratamente sul fatto che non era stato debitamente informato sugli importi delle cartelle esattoriali, che guarda caso sono partite insieme al Sindaco.

Voler far credere che in un Comune come quello Imperiese gli operatori non abbiano vociferato sugli importi stratosferici di dette cartelle e che la voce non si sia sparsa tra di essi, ricorda i comunicati degli ex blocchi comunisti, dove si voleva far credere che al di la del muro la libertà era limitata e si stava molto peggio, oppure, se ne è vociferato, ma dette voci non sono salite tanto in alto dove il Sindaco si è auto collocato, inoltre, giova far notare come il comportamento più aberrante nel corso di quella manifestazione, sia stato proprio lo “sfogo” dell’amico Strescino, che ha usato toni e comportamenti ben differenti da quelli in cui ci siamo abituati a leggere in alcune intercettazioni inerenti il caso porto Imperia.

Detti fatti e comportamenti hanno pesato molto ai cittadini e commercianti Imperiesi, i quali si sono (e non potrebbe essere diversamente) sentiti offesi, ignorati e vessati da tali amministratori e dal Sindaco in primis, che per curare i propri interessi personali non ha esitato a lasciare la città in un momento di crisi epocale, dando di fatto l’input primario per adire alle manifestazioni di protesta di questi giorni, dove appare chiara la volontà anche dei cittadini, di non volersi far imbrigliare, legare o intimidire(leggi, da domani non avranno più udienza) da detta amministrazione, la quale, contestualmente non ha esitato ad
aumentarsi in maniera molto civile e rispettosa gli emolumenti per i gettoni di presenza.

Sindaco salti giù dallo scranno e ritrovi quell’umiltà e voglia di interazione che aveva in campagna elettorale, modifichi gli eccessi di zelo, inizia fare gli interessi dei suoi concittadini e non sarà più costretto ad assistere a quelli che Lei definisce azioni incivili.

Saluti Anna F.