Lezione del dottor Claudio Borea “L’economia sanremese: problemi e prospettive” all’Unitre Sanremo

15 dicembre 2013 | 12:20
Share0
Lezione del dottor Claudio Borea “L’economia sanremese: problemi e prospettive” all’Unitre Sanremo

Il dottor Borea ha analizzato da imprenditore il declino di Sanremo, evidenziando come lo spirito imprenditoriale fosse presente in città già nell’ottocento

Venerdì 13 Dicembre 2013 nella Sala degli Specchi di Palazzo Bellevue, Unitre Sanremo ha affrontato per la prima volta un argomento più che mai di attualità, l’Economia.

Questo tema pur necessario sembrerebbe arido, fatto di numeri , di perdite e di ricavi, ma la Presidente Dott.ssa Forneris ha chiamato a trattarne un personaggio che i sanremesi conoscono bene, l’ex Sindaco Claudio Borea.

Il Dott. Borea laureato a pieni voti in economia aziendale alla Università Bocconi di Milano e docente lui stesso per alcuni anni, è notoriamente titolare dell’azienda di famiglia che opera nel settore idrosanitario, arredo bagno/cucine ed è la più grande azienda di Sanremo con diverse filiali in Liguria ed Emilia.

Personaggio autorevole quindi per parlare di passato, presente e futuro dell’economia sanremese.

Già altri conferenzieri all’Unitre hanno evidenziato quanto Sanremo è stata favorita nel passato e quanto si sia assopita sui suoi allori.

Il dottor Borea ha analizzato da imprenditore il declino di Sanremo, evidenziando come lo spirito imprenditoriale fosse presente in città già nell’ottocento a partire proprio dall’amministrazione comunale che nella visione di Borea per una città come Sanremo dovrebbe essere il fulcro dello sviluppo.

Infatti già prima dell’arrivo della ferrovia che è del 1872, Sanremo sfruttando la pacificazione dovuta alla recente unità d’Italia e la
notorietà del suo clima mite e salubre che andava diffondendosi all’estero attraverso varie pubblicazioni, diede grande impulso al turismo attraverso promozioni dirette e costruzione di alberghi sotto la regia del Sindaco Roverizio e di sua moglie Adele.

Il binomio turismo climatico e floricoltura è fondamentale per Sanremo e si svilupperà ancor più con la ferrovia.

Anche se la floricoltura è un lavoro legato alla terra ed alla fatica quotidiana, la sua produzione ben guidata da un innovatore come Mario Calvino, ben contribuiva all’immagine di Sanremo città giardino e con un clima mite.

Naturalmente il clima non è merito dei sanremesi, però già a fine ottocento essi seppero accompagnarlo con iniziative innovative come pubblicità in lingua straniera di vari servizi per i turisti fra cui il Dott. Borea ha incluso anche lo stesso Palazzo Bellevue che ospita Unitre , che a fine ottocento si presentava come Hotel e Casa di Cura anticipando gli odierni Centri Benessere.

In seguito, Sindaci illuminati come Bartolomeo Asquasciati e poi Pietro Agosti, diedero grande impulso a servizi straordinari per quei tempi come il Casinò , il Campo Golf , il Campo ippico , lo Stadio comunale, l’eccezionale funivia Sanremo-Monte Bignone allora la più lunga del mondo ed un grande giardino botanico acquisendo Villa Ormond.

Poi nel secondo dopoguerra un’idea geniale come il Festival della Canzone, ebbe sviluppi insperati grazie anche all’avvento della televisione.

Dopodichè, le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno più badato appunto ad amministrare il successo che non ad investire ed innovare.

Qualche imprenditore privato l’ha fatto come un floricoltore che ha acquistato degli aerei per commerciare con il Nord Europa o chi ha
investito in cinema e teatri, ma è mancata la visione a medio e lungo termine dello sviluppo della città, come afferma il Dott. Borea.

La speculazione edilizia a Sanremo, peraltro generalizzata in tutta la Liguria per l’esplosione della richiesta delle seconde case, ha penalizzato la città dei fiori che per antonomasia dovrebbe essere una città giardino.

Ma il dottor Borea come tutti i migliori imprenditori, non si abbandona al pessimismo, che sembra invece annidarsi facilmente nel tipico mugugno ligure.

Nonostante tutto Sanremo ha ancora un potenziale enorme, è conosciuta nel mondo e questo in economia moderna è come un marchio (se vogliamo dirlo in inglese, è il "brand").

Il suo nome significa Città della Musica e cioè Festival certo ma anche una sede degna che in una Sanremo avara di spazi avrebbe potuto essere il Palafestival sul mare che Renzo Piano aveva progettato ed un centro multimediale e museo della canzone che possa attirare i turisti anche quando il festival non c’è.

Il suo nome significa anche Città dei Fiori e non può prescindere da un recupero e sviluppo di Villa Ormond come orto botanico mentre l’enorme Mercato dei Fiori di Valle Armea ha ormai una funzione residuale sull’economia cittadina per le modalità arcaiche di contrattazione e per la globalizzazione della floricoltura.

Per fortuna qualche imprenditore ha saputo raccogliere il testimone della tradizione floricola sanremese aggiornandola con moderne tecnologie di ibridazione e clonazione e riuscendo ad esportare direttamente bulbi di Ranuncolo.

Il suo nome significa anche Città del Gioco ma nel terzo millennio quando i giochi elettronici sono enormemente diffusi il Casinò non è e non sarà più fonte di entrate comunali e di occupazione per molti cittadini, per cui il gioco va accompagnato sempre più a spettacoli, eventi culturali e convegni.

Il suo nome significa anche Città dei diritti e della pace, perché sede dell’Istituto di Diritto Umanitario che va potenziato e fatto conoscere e perché qui Alfred Nobel concepì il Premio per la Pace che porta il suo nome.

Infine il Dott. Borea ha prospettato la sua visione di Sanremo come Città delle Qualità, una visione cui egli da Sindaco ha fortemente contribuito con discontinuità con il passato e che ora si vede realizzata ancora in modo incompleto da altra amministrazione.

La riqualificazione e pedonalizzazione di Via Matteotti, la pista ciclopedonale come struttura di collegamento di un Parco Costiero ancora incompiuto, il Progetto Pigna.Mare, sono tutte opere che valorizzano Sanremo dal punto di vista ambientale e sono in linea con il suo marchio.

Diamo di seguito il calendario delle prossime lezioni dell’Anno Accademico 2013-2014 – Primo Periodo

L’Università delle Tre età è aperta a tutti, non è necessario alcun titolo di studio .

Per poter frequentare le lezioni occorre essere in regola con la quota associativa , fissata in Euro 30,00 per la durata dell’anno accademico.

Le lezioni si svolgono dalla 16.00 alle 18.00 circa e saranno accompagnate da proiezioni – In caso di assenza del relatore si provvederà con lezione alternativa

DICEMBRE

Lunedì 16 – CINEMA – Claudio Lanteri, documentarista, critico cinematografico – Corso sul Cinema: Le frontiere d’Europa – appunti sul
Cinema contemporaneo – No man’s land (2001) Danis Tanovich
Venerdì 20 – In…canti di Natale ! Incontro con il Coro Musica Nova a cura di Giancarlo Rilla

GENNAIO

Lunedì 13 – SCIENZE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE – Arch. Silvano Toffolutti e Dott.ssa Francesca Benza – La città ideale
Venerdì 17 – STORIA DELL’ARTE – Prof.ssa Tiziana Zennaro – Futurismo: un movimento italiano con ambizioni globali
Lunedì 20 – CINEMA – Claudio Lanteri, documentarista, critico cinematografico – Corso sul Cinema: Le frontiere d’Europa – appunti sul
Cinema contemporaneo – L’uomo senza passato (2002) Aki Kaurismaki
Venerdì 24 – LETTERATURA GRECA – Prof. Pierangelo Beltramino – Corso: la gioia liberatoria del raccontare e le novità dell’Odissea
Lunedì 27 – STORIA – I documentari di Piero Farina – Per il Giorno della Memoria: per ignota destinazione
Venerdì 31 – FILOSOFIA – Prof.ssa Cesira Ansaldo – L’Artista e la città