Polizia penitenziaria |
Cronaca
/
Sanremo e dintorni
/

Intervento del Sappe sulle problematiche del carcere di Sanremo

1 dicembre 2013 | 19:15
Share0
Intervento del Sappe sulle problematiche del carcere di Sanremo

“Basta ai preconcetti, basta alle vecchie furbate, basta all’arroganza, basta alla presuntuosità, basta ai cattivi esempi, basta alla storia del predicare bene e razzolare male, siamo esausti e stufi e quello che fa male è la sordità a livello centrale”

Il Sappe esprime vibrante protesta nel vedere la esagerata differenza di trattamento tra il personale di polizia penitenziaria e il direttore del carcere che da 23 anni fa sosta nel penitenziario sanremese senza che nessuno del Dap se ne accorgesse. A noi del Sappe che già abbiamo ripetuto nel passato che mantenere un direttore in un carcere per anni e anni non è altro che un affossamento, per la polizia penitenziaria presente non è argomento sconosciuto.

La polizia penitenziaria allo stato si troverebbe in un istituto dove il freddo preannunciato da giorni passa inosservato, le postazioni sia interne che esterne di utilizzo del personale sono scarsamente riscaldate. Di fatto la vigilanza esterna viene effettuata, specie di notte con delle minute stufe – non a norma – che funzionerebbero ad intervallo, mentre chi dovrebbe preoccuparsi del personale che gestisce è al caldo di casa “alloggio pubblico”, cioè quella che pagano tutti i contribuenti. Non ci parlino di riduzione di spese a seguito della “spending review”: la riduzione della spesa pubblica in atto, non pare proprio avere toccato questo signore, direttore del carcere di Sanremo, il quale si sposta tutti i santi giorni con tanto di auto blu e a seguito di un autista prescelto.

Il Sappe di questa visuale e questa maldestra gestione informerà il dipartimento con la massima urgenza questa stessa settimana La denuncia in atto nasce dal fatto che un direttore che si trova a gestire un importante penitenziario con al suo interno una serie di tipologie di detenuti, compresa quella denominata alta sicurezza e sovraffollato del doppio, dovrebbe pensare a fare bene e a concentrarsi nel penitenziario assegnatogli, peraltro ci viene fatto sapere molto ambito dallo stesso a suo tempo… ma forse solo a suo tempo!"

A riferire dell’anomalia è il segretario provinciale del Sappe Michele Balestra, che questa mattina ha esposto il problema: "Anche le relazioni sindacali sono lente, anzi lentissime, non c’è verso per snellire e accelerare certe pratiche in corso, non si riescono a portare a termine le relazioni sindacali intraprese, a causa di una mera astuzia del direttore del carcere, specializzato nel rallentare le cose. All’interno dei reparti il personale denuncia bagni fuori uso da tempo e inutilizzabili, tettoie adiacenti alle postazioni di servizio con accumulo di rumenta da mesi e mancherebbe inoltre un programma sistematico di pulizia di questi spazi, infatti come Sappe staremo pensando in caso di non miglioramento del contesto, di segnalare la cosa attraverso un concreto e documentato servizio fotografico.

Basta ai preconcetti, basta alle vecchie furbate, basta all’arroganza, basta alla presuntuosità, basta ai cattivi esempi, basta alla storia del predicare bene e razzolare male, basta… siamo esausti e stufi e quello che fa male è la sordità a livello centrale, riteniamo che la polizia penitenziaria meriti un direttore del carcere presente, innovativo, premuroso ai problemi ma soprattutto moderno e che non importuni ma sia costruttivo per l’ambiente! Servono fatti concreti e non chiacchiere da ufficio, vogliamo un direttore presente e che non stia distinto e distante dal personale."

Segreteria Provinciale Sappe
Michele Balestra