I cittadini di Pompeiana raccolgono 173 firme contro gli aumenti Tares

11 dicembre 2013 | 10:40
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I cittadini di Pompeiana raccolgono 173 firme contro gli aumenti Tares

“Non contestiamo il fatto che le tasse debbano essere pagate” – sostiene Bongiovanni – “sarebbe stato però opportuno distribuire gli aumenti in modo mirato e attento”

I cittadini di Pompeiana hanno raccolto e presentato in Comune 173 firme protocollate contro il regolamento Tares approvato dal Consiglio Comunale nei mesi scorsi, sostenendo che al di là degli aumenti in sé della tassa rifiuti, la distribuzione degli stessi risulta in molti casi illogica o ingiustificata.

Tra i promotori della raccolta firme Pietro Bongiovanni, consigliere della lista civica di minoranza Alternativa Pompeiana, che intende però sottolineare come l’iniziativa sia totalmente apolitica.

“Non contestiamo il fatto che le tasse debbano essere pagate” – sostiene Bongiovanni – “sarebbe stato però opportuno distribuire gli aumenti in modo mirato e attento. Pompeiana è un paese di contadini con pensioni da 500 euro al mese. Alcuni esempi: una signora pensionata e vedova che ha il domicilio a Pompeiana paga anche per il marito defunto. Oppure: il parroco di Pompeiana, che risiede a Terzorio, deve pagare la Tares per la canonica di Pompeiana, dove non vive nessuno, perché le utenze di luce e gas sono attivate”.

“Ci sono inoltre altre spese che forse si sarebbero potute evitare” – prosegue Bongiovanni – “perché spendere 18.000 per piazzare tre telecamere, di cui una per monitorare alcuni cassonetti dell’immondizia? Dicono per identificare lo scarico di rifiuti abusivi, come lavatrici o materiale da costruzione. Credo che chi intenda sbarazzarsi di un rifiuto in maniera irregolare eviti ovviamente di farlo davanti ad una telecamera. Forse quei 18.000 euro, se non spesi, avrebbero contribuito ad un leggero ridimensionamento della Tares”.