Domani a Ventimiglia la commemorazione dei caduti in Russia dell’89° Reggimento Fanteria
A 71 anni dalla loro scomparsa è ancora vivo il ricordo per i militari che persero la vita in territorio straniero, tra l’altro, per molti, non si seppe neppure dove siano stati sepolti
Proprio il giorno 17 dicembre 1942 fu la giornata di maggiori perdite del Reggimento che fino a pochi mesi prima era di stanza a Ventimiglia alle Caserme Gallardi con moltissimi soldati originari dell’estremo Ponente Ligure. In poche ore perirono metà degli effettivi a seguito dell’assalto dei pesanti carri armati sovietici, che erano riusciti a a passare sopra il fiume gelato, e ai quali i poveri fanti italiani, inferiori anche di numero nel rapporto di uno a cinque, potevano solo opporre una resistenza con fucili antiquati e qualche mortaio. Nonostante l’impari lotta grande fu l’eroismo da parte di tutti, dal Colonnello Comandante che perì in combattimento all’ultimo dei portantini che si sacrificò per salvare i feriti.
A 71 anni dalla loro scomparsa è ancora vivo il ricordo per i militari che persero la vita in territorio straniero, tra l’altro, per molti, non si seppe neppure dove siano stati sepolti.