Un euro al mese per il sostentamento del clero

22 novembre 2013 | 10:05
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Un euro al mese per il sostentamento del clero
Un euro al mese per il sostentamento del clero
Un euro al mese per il sostentamento del clero

La cifra può essere donata depositandola negli appositi bussolotti nelle chiese, con il conto corrente postale, con la carta di credito, con un versamento in banca o presso gli istituti diocesani; le somme sono deducibili dalla denuncia dei reddditi

In Italia, ogni giorno, migliaia di sacerdoti dedicano la loro vita ai più deboli.
Se non ci fossero loro, per molti, non ci sarebbe nessuno. Per questo, con un piccolo contributo, li si può aiutare e con loro aiutare tutti.
Le offerte per i sacerdoti sono dunque il riconoscimento corrisposto per il ruolo centrale che hanno nella vita della comunità ecclesiale, e attraverso questa offerta vengono aiutati a sostenere chi ha più bisogno, assicurando loro una dignitosa sussistenza, con la differenza che mentre le offerte fatte in chiesa aiutano esclusivamente quel sacerdote, le offerte fatte con il bussolotto e con il vaglia o altre forme ancora, vengono divise tra tutti i sacerdoti assicurando un uguale sostentamento per il clero che a partire dal 1984, in seguito della revisione del Concordato Stato – Chiesa cattolica italiana, non hanno più la retribuzione statale ed il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla generosità dei fedeli.
Da allora l’Istituto centrale per il sostentamento del clero si occupa della raccolta centralizzata delle offerte per garantire un’equa ridistribuzione del reddito minimo agli oltre 37.000 sacerdoti della Chiesa cattolica presenti nel nostro paese.
Ad oggi le offerte coprono circa il 3% del sostentamento dei sacerdoti; tutto il resto è assicurato dalla Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) attraverso l’8xmille e dalle remunerazioni proprie dei sacerdoti derivanti da prestazioni per l’insegnamento nelle scuole e servizio pastorale presso carceri e ospedali.
Le oblazioni, oltre che con il bussolotto o con il conto corrente postale, possono essere fatte anche con la carta di credito, il versamento in banca e gli istituti diocesani e, se documentate, sono deducibili dalla denuncia dei redditit.