Sciopero generale il 14 novembre, si ferma tutta la provincia di Imperia

Astensione di 4 ore e corteo per le vie di Imperia. L’astensione dal lavoro proclamata dalle Segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil è dalle 9 alle 13, in ogni caso ogni categoria aderirà alla mobilitazione con orari diversi
Il Governo deve fare di più per lavoratori, pensionati e disoccupati. CGIL CISL UIL della provincia di Imperia hanno scelto la giornata di giovedì 14 novembre per lo sciopero di 4 ore indetto dalle segreterie CGIL CISL e UIL nazionali per protestare contro gli insufficienti interventi del Governo Letta. L’astensione dal lavoro è di 4 ore, dalle ore 9.00 alle 13.00, nondimeno, per garantire i servizi essenziali, ogni categoria aderirà con modalità diverse.
Un corteo di lavoratori e lavoratrici percorrerà le vie centrali di Imperia. La concentrazione dei manifestanti avverrà in Piazza Ulisse Calvi intorno alle ore 8.30. Il corteo partirà intorno alle ore 9.00 e si dirigerà verso Piazza della Vittoria. All’arrivo, intorno alle ore 11.00, è previsto l’intervento dei tre segretari di CGIL, CISL e UIL: Claudio Bosio per la Cisl, Enrico Revello per la Cgil e Milena Speranza per la Uil.
“Continuare con nuove tasse significa andare incontro al disastro” – è il commento all’unisono dei tre segretari – L’unica operazione da farsi e’ sulla spesa pubblica e in prospettiva sulla produttivita’ di sistema. Altre possibilita’ non ci sono”. Proseguono a commentare i tre segretari: “ Servono più risorse da destinare al cuneo fiscale in modo da riattivare i consumi e bisogna rivedere le soluzioni su pubblico impiego e pensioni. Con l’attuale legge di stabilità il taglio al cuneo fiscale si traduce in una revisione delle detrazioni per i dipendenti che produce un vantaggio massimo di 14 euro al mese per chi dichiara 15 mila euro lordi all’anno, di 9 euro al mese per chi dichiara 25mila euro all’anno e nessun vantaggio per i redditi pari a 8 mila euro lordi. Si tratta di un incremento di reddito non in grado di produrre alcun effetto di crescita sulla domanda interna, per di più se lo si somma ad un contesto che fa temere un aumento complessivo della pressione fiscale per effetto dei tagli delle agevolazioni e di un aumento della fiscalità locale”. “Molte delle scelte fatte da Governo Letta sono sbagliate” – concludono i tre segretari – “e noi protesteremo fino a che non si trovera’ una soluzione".
Cgil, Cisl e Uil