Risolto finalmente il problema dei frantoi liguri, soggetti ad una normativa severissima

“Va tutto a vantaggio dei tantissimi olivicoltori presenti sul territorio della nostra provincia” sottolinea il consigliere regionale Alessio Saso
“Dopo una battaglia durata anni – ha detto il Capogruppo del Nuovo CentroDestra in Regione Alessio Saso – si risolve finalmente il problema dei frantoi liguri, sino ad ora considerati come vere e proprie imprese industriali, e, di conseguenza, soggette ad una normativa severissima. Un tema – ha dichiarato Saso – particolarmente sentito nell’entroterra della nostra provincia. Sono tanti, infatti, nel nostro territorio gli olivicoltori o comunque i possessori di piccoli poderi interessati alla questione ed è un vantaggio che va a tutti loro. Oggi spremere sarà più semplice e, ci auguriamo, anche meno costoso, ma, senza dubbio, abbiamo fermato una escalation dei prezzi di molitura”.
Le acque reflue della spremitura delle olive non potevano – ad oggi – transitare nella pubblica fognatura, ma dovevano essere smaltite secondo le procedure previste per i rifiuti industriali, con costi enormi per tutta la catena olearia ligure, sottoposta alla stretta osservanza di una normativa severissima, tanto da, trattandosi di questioni ambientali, sconfinare nel ‘penale’. Come se non bastasse, questa rigida disciplina era praticamente applicata quasi esclusivamente in Liguria, in quanto terra di piccoli poderi e piccoli appezzamenti che conferiscono per la spremitura ad un frantoio sociale o privato, e, per questo, paradossalmente caratterizzato come frantoio “industriale” ligure, con tutte le conseguenze antieconomiche, farraginose, nonché penalmente rilevanti che questa ingiusta caratterizzazione comporta. I grandi frantoi del resto del Paese, invece, sono asserviti, infatti, ad un solo latifondo, di solito grandissimo e tale da permettersi un frantoio interno e, pertanto, non soggetto alle disposizioni ambientali in materia di smaltimento di rifiuti industriali.
Con il collegato alla legge di stabilità, attualmente approvata, è stata inserita una modifica (Modifiche all’art. 101 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, – dopo il comma 7 è stato aggiunto il comma 7 bis) che, assimilando le acque reflue di vegetazione dei frantoi oleari alle acque reflue domestiche ai fini dello scarico in pubblica fognatura, fa finalmente giustizia correggendo una vera e propria stortura della normativa. E’ stato un iter lungo e complesso portato avanti – finalmente con questa positiva soluzione – anche con il grande lavoro di sensibilizzazione presso gli Organi Parlamentari e Ministeriali competenti.