Ricordato a Poggio di Sanremo il sacrificio dei quattordici martiri della Resistenza

18 novembre 2013 | 14:17
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Ricordato a Poggio di Sanremo il sacrificio dei quattordici martiri della Resistenza

Il Consigliere provinciale per il Pd e membro dell’Anpi, Alessandro Lanteri ha tenuto l’orazione ufficiale proprio sotto la lapide che ricorda il sacrificio dei Partigiani uccisi

Si è tenuto stamattina nella frazione di Poggio di Sanremo, organizzata dalla sezione Anpi della “ Città dei Fiori”, il toccante ricordo del sacrificio, ormai sono passati sessantanove anni, dei quattordici Martiri della Resistenza ivi arrestati e, poi, fucilati dalle truppe naziste. I tredici Partigiani passati per le armi erano quasi tutti giovani della provincia di Imperia che desideravano liberare questo estremo lembo occidentale d’Italia, al pari del resto della Nazione, dall’oppressore nazi- fascista.

Domenico Basso,Giuseppe Castiglione, Pietro Catalano, Giovanni Ceriolo, Pietro Famiano, Michele Ferrara, Aldo Limon, Giovan Battista Littardi ed il genovese Paolo Selmi vennero passati per le armi in Piazza della Libertà nella popolosa frazione matuziana. Ad essi si deve aggiungere un ignoto Patriota, ucciso con loro ma mai identificato. Marco Carabalona, Filippo Basso e Stefano Poero furono invece fatti prigionieri e fucilati lo stesso giorno, cioè il ventiquattro Novembre di sessantanove anni fa, poco al di sotto della Chiesa di San Giacomo sempre sulle alture di Sanremo. Gualtiero Zanderighi di Milano, invece, dovette sopportare altri cinque mesi di atroce prigionia in mano tedesca prima di venire passato per le armi, sempre a Poggio, a tre giorni dalla Liberazione avvenuta la mattina del venticinque Aprile del 1945.

Dopo una cerimonia religiosa di suffragio tenutasi presso la parrocchia del paese dedicata a Santa Margherita, alla presenza del rappresentante del Comune matuziano, il giovane appartenente all’Anpi, e nello stesso tempo Consigliere provinciale per il Pd, Alessandro Lanteri ha tenuto l’orazione ufficiale proprio sotto la lapide che ricorda il sacrificio dei Partigiani uccisi. Lanteri ha compiuto un parallelismo tra la difficile situazione sociale che, subito dopo la prima guerra mondiale, afflisse l’Italia e che in un vuoto di potere terribile determinò l’ascesa del fascismo, che nel 1924 si trasformò in dittatura mostrando il suo vero volto e dopo sedici anni portò l’Italia alla catastrofe bellica del secondo conflitto mondiale, con la situazione attuale:”Sono moltissime le analogie con la situazione odierna, in cui la mancanza di consapevolezza della disperazione rischia di porre le basi per un nuovo e diverso regime, che può nascere in Italia. La demolizione delle Istituzioni di riferimento è già iniziata: magistratura, Costituzione, Parlamento, Presidente della Repubblica, una volta garanzia di democrazia e modernità, sono oggi costantemente attaccate. Anche la più grande casa di pace che siamo riusciti a costruire assieme, mettendo assieme ex nemici secolari, l’Europa, è attaccata nella sua elefantiaca debolezza “ ha detto nel suo non prolisso discorso. Poi si è appellato alla coscienza democratica degli italiani che così mirabilmente la spiegarono quasi settant’anni fa ed ha aggiunto. mo’ di raccomandazione:” Dobbiamo quindi presidiare democraticamente queste Istituzioni, facendoci attori vivi e partecipi del necessario adeguamento ai tempi delle Istituzioni e contemporaneamente orgogliosi garanti dello spirito costituzionale”. Infine è stata posata la dovuta corona d’alloro sulla lapide commemorativa.