Oggi in Prefettura giornata formativa su adempimenti e aspetti normativi anti-corruzione/FOTO

27 novembre 2013 | 17:04
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Oggi in Prefettura giornata formativa su adempimenti e aspetti normativi anti-corruzione/FOTO
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All’incontro, presieduto dal Prefetto Fiamma Spena, hanno partecipato in qualità di relatori il Procuratore Capo di Imperia, Giuseppa Geremia, il segretario generale del Comune di Imperia, Andrea Matarazzo e il viceprefetto Anna Aida Bruzzese

La Sala dei Comuni del Palazzo della Provincia di Imperia ha ospitato questa mattina, nell’ambito della Conferenza Provinciale Permanente, una giornata formativa volta all’approfondimento della tematica riguardante la prevenzione del rischio corruttivo e i connessi obblighi e adempimenti a carico delle amministrazioni pubbliche.

All’incontro, presieduto dal Prefetto Fiamma Spena, hanno partecipato in qualità di relatori il Procuratore Capo di Imperia, Giuseppa Geremia che ha fornito un contributo particolarmente significativo sui fenomeni corruttivi e il segretario generale del Comune di Imperia, Andrea Matarazzo, che affrontato l’argomento con riferimento agli adempimenti degli enti locali, mentre il Viceprefetto Vicario, Anna Aida Bruzzese, si è soffermato sulla tematica relativa all’istituzione presso le Prefetture delle cosiddette White List riguardanti gli operatori economici non soggetti a rischio di infiltrazione mafiosa.

“Ringrazio il Procuratore, dottoressa Geremia per aver accettato di essere qui”- ha dichiarato il Prefetto di Imperia, Fiamma Spena nel discorso introduttivo – “penso che lo spaccato, il punto di vista del Procuratore sia fondamentale, per tutti noi, per migliorare la conoscenza su fenomeni che ci preoccupano particolarmente”.

“Il 13 dicembre 2012 è stato pubblicato il decreto legislativo 218, che rispetto al codice antimafia ha anticipato i tempi dell’entrata in vigore di alcune disposizioni” – ha affermato il Prefetto Fiamma Spena introducendo l’argomento dal punto di vista normativo – “sostanzialmente stralciandole dall’attivazione della banca nazionale sulla documentazione antimafia. Un mese prima, il 13 novembre, era stata pubblicata la legge 190: in due mesi sono quindi stati introdotti nel nostro ordinamento due strumenti fondamentali di razionalizzazione in materia sia di prevenzione antimafia che di trasparenza. Quindi antimafia e anticorruzione come capisaldi di un percorso di rafforzamento dei principi di legalità e di trasparenza della pubblica amministrazione e di prevenzione delle infiltrazioni da parte della criminalità organizzata”

“Siamo in presenza di un sistema di prevenzione” – ha proseguito il Prefetto di Imperia – “che tende, attraverso il coinvolgimento della Prefettura, delle Forze dell’Ordine, di tutte le amministrazioni pubbliche e delle parti sociali, ad operare in un campo diverso da quello nel quale opera il nostro procuratore, il campo della prevenzione. Queste due riforme sono state presentate a livello nazionale come un momento imprescindibile per il rilancio del paese: i dati internazionali pongono l’Italia, dal punto di vista della corruzione, in una posizione estremamente critica e difficile e peraltro l’Italia ha tardato particolarmente ad aderire ad una serie di convenzioni internazionali che tendevano a prevenire il fenomeno corruttivo”

“La legge 190 rappresenta una sfida per le amministrazioni pubbliche” – ancora il Prefetto – “per la classe politica e per le classi sociali: il costo della corruzione è ben noto, si parta di un 40% di fenomeni corruttivi che incide sulle grandi opere, risorse sottratte dai fenomeni corruttivi a discapito del benessere del paese. Esiste inoltre la consapevolezza diffusa che la sola azione giudiziaria, che ha fatto e sta facendo uno sforzo straordinario, non è sufficiente a sradicare un fenomeno troppo diffuso, che vive troppo nell’’ombra, sul quale è necessario intervenire, sia sulla percezione della corruzione, sia attraverso l’intolleranza verso il fenomeno, quindi modificando atteggiamenti anche di tipo culturale, ma soprattutto emendando l’attività della classe politica e burocratica, quindi di noi tutti, attraverso una riaffermazione dei principi di trasparenza di legalità e di responsabilità”.

Il Procuratore Capo di Imperia, Giuseppa Geremia, ha analizzato il fenomeno della corruzione a partire dal discorso di apertura dell’anno giudiziario in corso tenuto dalla Corte dei Conti dove si afferma che la corruzione è divenuta – da fenomeno burocratico, pulviscolare – fenomeno politico, amministrativo, sistemico: “la corruzione sistemica, oltre al prestigio, all’imparzialità e al prestigio e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica da un lato la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni, dall’altro l’economia della nazione. La risposta a questi fenomeni deve essere articolata e anch’essa sistemica”.

“La corruzione non è limitata alle grandi opere e ai grandi appalti di servizi” – ha evidenziato il Procuratore Giuseppa Geremia – “ma interessa un po’ tutti i settori della pubblica amministrazione, talvolta anche in situazioni anche di poca importanza economica perché forse è diventata quasi uno stile, nel modo di approcciarsi alla pubblica amministrazione”

“Un’altra circostanza che chiaramente è emersa dai dati giudiziari, dalle inchieste giornalistiche, dagli studi di carattere penalistico e sociologico è una circostanza che prima poteva apparire quasi incredibile” – ha precisato il Procuratore Geremia – “ed era quella del medesimo Dna fra la criminalità organizzata e la corruzione attraverso il suo articolarsi attraverso il fenomeno della concussione ambientale, probabilmente perché per lungo tempo noi siamo stati ancorati ad un modello della criminalità organizzata che si legava agli stereotipi del traffico di attività illecite, ad esempio droga: in realtà si osserva che sia la concussione che la criminalità organizzata si accompagnano a quella caratteristica creazione di un clima culturale di regole antagonistiche rispetto a quelle legali e ad un sistema di valori eteronomo che sono tipiche della criminalità organizzata. Ormai la corruzione è uno degli elementi su cui si fonda l’azione della criminalità organizzata”

“Anche la convinzione che la criminalità organizzata di questo territorio sia principalmente riconducibile a matrice calabrese, cioè alla ,ndrangheta, si sta rivelando una realtà non vera” – ha affermato la dottoressa Geremia – “Diverse sono le forme in cui si articola l’addentrarsi della criminalità organizzata nella pubblica amministrazione, in alcuni casi attraverso la partecipazione alle gare di appalto di società legate ad organizzazioni criminali, in molti altri casi in modo meno evidente e più strisciante, attraverso fenomeni che possono sfuggire al controllo attraverso una catena di subappalti che rende difficile poter evidenziare la matrice dell’infiltrazione ed identificarne i contenuti. Il fenomeno della corruzione ha un grandissimo costo per l’economia di tutti i paesi: la Corte dei Conti ha stimato nel 2012 l’entità della corruzione in 60 miliardi di euro, 10 miliardi in più rispetto al 2009. La Commissione europea afferma che l’Italia deterrebbe il 50 per cento dell’intero fatturato della corruzione”.

Fotoservizio di Alessandro Del Vento