La giornata per il sostentamento del Clero

La domenica di Cristo Re è l’appuntamento annuale che richiama l’attenzione dei fedeli sul ruolo ecclesiale e sociale dei sacerdoti e sulle Offerte destinate al loro sostentamento
Otto domande ed altrettante risposte sul tema del sostentamento ai sacerdoti
Che cosa sono le Offerte per i sacerdoti?
Sono offerte diverse da tutte le altre, perché sono espressamente destinate al sostentamento dei nostri preti diocesani. Dal più lontano al tuo.
Chi può donare l’Offerta per i sacerdoti?
Ognuno di noi. Per se stesso, ma anche a nome della famiglia o di un gruppo parrocchiale. Importante è che il nome
del donatore corrisponda ad una persona fisica.
Come si può donare?
Con conto corrente postale, in banca, con un contributo diretto all’Idsc, con carta di credito, nel bussolotto che trovi all’ingresso delle chiese.
Dove vanno le Offerte donate?
All’Istituto centrale sostentamento Clero, a Roma. Che le distribuisce equamente tra i circa 36mila preti diocesani.
Assicura così una remunerazione mensile decorosa: da 870 euro netti al mese per un sacerdote appena ordinato, fino a
1.354 euro per un vescovo ai limiti della pensione. Le Offerte sostengono anche circa 3 mila preti ormai anziani o malati, dopo una vita intera a servizio del Vangelo e del prossimo. E raggiungono anche 600 missionari nel Terzo mondo.
Perché ogni parrocchia non provvede da sola al suo prete?
L’Offerta è nata come strumento di comunione tra sacerdoti e fedeli, e delle parrocchie tra loro. Per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.
Che differenza c’è tra Offerte per i sacerdoti e l’obolo raccolto durante la Messa?
E’ diversa la destinazione. Ogni parrocchia infatti dà il suo contributo al parroco. Che può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento. È pari a 7 centesimi al mese per abitante. E nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5.000 abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le Offerte e l’8xmille vengono allora in aiuto alla quota capitaria.
Perché donare l’Offerta se c’è già l’8xmille?
Offerte e 8xmille sono nati insieme. Nel 1984, con l’applicazione degli accordi di revisione del Concordato. L’8xmille oggi è uno strumento ben noto, e non costa nulla in più ai fedeli. Le Offerte invece sono un passo ulteriore nella partecipazione: comportano un piccolo esborso in più ma indicano una scelta di vita ecclesiale. Tuttora le Offerte coprono circa il 3% del fabbisogno, e dunque per remunerare i nostri sacerdoti bisogna ancora far riferimento all’8xmille. Ma vale la pena far le conoscere perché questo dono indica una scelta consapevole di vita ecclesiale. E raggiunge anche i sacerdoti di parrocchie piccole e lontane.
Perché si chiamano anche «offerte deducibili»?
Perché si possono dedurre dal reddito imponibile nella dichiarazione dei redditi fino a un massimo di 1.032,91 euro
l’anno. Se a donare sono famiglie o gruppi parrocchiali, è importante che l’Offerta sia a nome di una sola persona, ai fini della deducibilità.