La differenza fra autoipnosi e la ipnosi indotta

Con l’autoipnosi la maggior parte resistenza al processo di induzione non si pone in quanto è la persona stessa ad essere responsabile del processo
Buongiorno a tutti,
come anticipato la scorsa settimana oggi ci occuperemo di come si può entrare in autoipnosi.
A differenza di quanto può accadere nell’ipnosi indotta da altri, in cui può succedere che una persona manifesti una certa resistenza al processo di induzione, per varie ragioni legate soprattutto al rapporto con l’ipnotizzatore, con l’autoipnosi la maggior parte di questi problemi, non si pone in quanto è la persona stessa ad essere responsabile del processo.
Ciò significa che bisogna avere fiducia in se stessi e fiducia di riuscire. Ciò è assolutamente essenziale, bisogna crederlo assolutamente. Se il problema di base di una persona è la mancanza di fiducia in se stessa, e se questa è una delle ragioni per le quali vuole ipnotizzarsi, bisogna che essa si sforzi di credere che può riuscirci, e che sia convinta di poterlo fare molto bene.
Il primo passo per avvicinarsi allo stato ipnotico è richiamare alla mente uno dei tanti momenti ipnotici spontanei che abbiamo sperimentato nella vita di tutti i giorni. Come dicevamo nelle puntate passate, ci sono molte esperienze di questo tipo nella vita di ognuno di noi.
Ad esempio possiamo ripensare a come ci sentiamo quando pratichiamo il nostro sport preferito e tutto sembra riuscirci bene, oppure quando balliamo e siamo in piena sintonia con la musica di sottofondo o con il nostro partner, oppure a quando ci lasciamo andare sulla melodia di una canzone che per noi ha un significato particolare, oppure ancora al senso di coinvolgimento che ci possono procurare un bel film o un bel libro.
Si tratta di richiamare tutte quelle attività che stimolano l’emisfero destro del cervello, cioè quella parte della nostra mente dedicata alle emozioni, alle immagini, al ritmo.
L’emisfero sinistro, dedicato alla logica, alla ragione, alla matematica, alla lettura/scrittura, al linguaggio deve essere messo a riposo.
Quando si è in ipnosi l’attività prevalente è svolta dall’emisfero destro e in tal modo si sospende l’esame di realtà. La realtà allora, è ciò che è creato dall’emisfero destro in quel preciso momento e, quando abbiamo raggiunto questa fase, possiamo far passare le suggestioni utili a raggiungere i nostri obiettivi.
Nel caso dell’autoipnosi saremo noi stessi a suggerirci le suggestioni giuste.
Anche se molti entrano in stato ipnotico molto facilmente, di solito bisogna imparare e fare un po’ di pratica. L’ipnosi è un’esperienza soggettiva e siamo noi stessi a modificare il nostro stato di coscienza.
Tutto il processo assomiglia un po’ all’atto dell’imparare a sciare o ad andare in bicicletta. Dobbiamo essere convinti che, una volta messi in movimento, sarà possibile restare in equilibrio, fare le curve. Vi ricordate di quando avete imparato ad andare in bicicletta? Ai primi metri in cui non credevate possibile di riuscirci anche voi? Avete presente come stavate bene? Ecco, lo stato ipnotico richiede la stessa convinzione che avevate per iniziare e permette di raggiungere un altrettanto grande stato di benessere e di soddisfazione.
Dunque, per entrare in stato ipnotico dobbiamo avere fiducia in noi stessi ed essere convinti che è tutto fattibile.
Una volta che avremo sperimentato la trance ipnotica, anche leggera, sarà nettamente più semplice e veloce, ritornarci quando lo vorremo.
Abbiamo già detto che nell’ipnosi “comanda” l’emisfero destro. Dunque per entrare in trance ipnotica dovremo mettere da parte l’attività dell’emisfero sinistro. Per cominciare possiamo metterci comodi, in un posto tranquillo, chiudendo gli occhi e facendo alcuni respiri profondi.
In questo modo la nostra mente ha meno stimoli esterni da considerare e tenderà, con naturalezza, a rivolgersi alle proprie sensazioni corporee interne.
La maggior parte di noi non è abituata a questo tipo di attività e le prime volte si può rimanere un po’ disorientati, ma non dobbiamo perderci d’animo e continuiamo la nostra pratica.
Giunti a questa fase occorre cominciare con una delle tante induzioni che sono disponibili nella letteratura specializzata, ma anche in rete.
Tra le più semplici, conosciute ed efficaci c’è un’induzione che parte dal rilassamento progressivo dei vari distretti corporei: piedi, gambe, mani, braccia, spalle, muscoli del collo.
Nel caso non la sentiste adatta a voi, sappiate che ci sono tante altre possibilità, ognuna delle quali può funzionare altrettanto bene. Se una persona vuole dedicarsi seriamente all’autoipnosi è opportuno che abbia a disposizione almeno qualche buon testo sull’argomento che spieghi con maggior precisione i vari passaggi, come affrontare le varie difficoltà, che proponga varie induzioni.
Alcune persone si trovano bene registrandosi mentre leggono l’induzione preferita, per poi ascoltarla durante la propria fase di induzione. Le prime volte, contare su questi sussidi, può essere un valido aiuto.
Una volta che saremo riusciti a indurci uno stato ipnotico, anche leggero, potremo proseguire con le “suggestioni”, cioè dandoci dei suggerimenti utili a raggiungere gli obiettivi per i quali abbiamo deciso di andare in autoipnosi.
Le prime volte tutto questo processo può apparire complesso e avaro di risultati. Il mio consiglio è di insistere perché così facendo sarà presto possibile vedere dei risultati e scoprire quante risorse sono presenti dentro di noi e quante cose possiamo affrontare che prima non ritenevamo alla nostra portata.
Quella che segue è una breve sintesi di un’induzione che Ronald Shone propone nel suo libro “ La Tecnica dell’Autoipnosi”.
“.. le mie palpebre stanno diventando pesanti, molto pesanti. Sono sempre più pesanti, si, le mie palpebre sono sempre più pesanti e si vogliono chiudere. Ad ogni respiro, le mie palpebre sono sempre più pesanti e si vogliono chiudere (pausa). Sto diventando molto fiacco e rilassato, più le mie palpebre diventano pesanti più sono rilassato…. (continuare a ripetere sino a quando gli occhi non si chiudono).
I miei piedi sono rilassati, molto rilassati, il mio piede sinistro è molto rilassato… (continuare similmente agli occhi)
… e ora il mio polpaccio sta diventando molto rilassato, e il rilassamento si propaga su per la gamba sinistra, sino alla coscia. E ora tutta la mia gamba sinistra sta diventando molto rilassata, più mi rilasso, più piombo in un sonno sempre più profondo. Non un sonno naturale, ma un profondo sonno ipnotico.
(ripetere stessa procedura per la gamba destra)
E ora il rilassamento sale per tutto il corpo, il bacino è molto rilassato e, più mi rilasso, più sprofondo in un sonno sempre più profondo (pausa) ora i muscoli dello stomaco si stanno rilassando. Mi sento molto bene e molto a mio agio e rilassato (pausa) e, più mi rilasso, più piombo in un sonno sempre più profondo.
Ora i muscoli della spalla si stanno rilassando. Sono tanto, tanto rilassati, proprio come si sono rilassati tutti gli altri muscoli, e come continuano a rilassarsi. E così i muscoli della spalla si stanno rilassando e io sto piombando in un sonno sempre più profondo.
E ora i muscoli del braccio sinistro si stanno rilassando. Stanno diventando molto fiacchi e rilassati. E ora anche la mano sinistra sta diventando molto rilassata, proprio come il resto del corpo.
(ripetere con il braccio e la mano destra)
Ora i muscoli del collo si stanno rilassando, si, stanno diventando tanto tanto rilassati.
(ripetere la procedura precedente)
E ora i muscoli del viso , delle orecchie, e attorno agli occhi si stanno rilassando
(ripetere la procedura precedente)
E io sto sprofondando in un sonno sempre più profondo .. “
A questo punto vi dovreste sentire molto rilassati, il pensiero sarà torpido, la respirazione sarà lenta e regolare. Siete, di fatto, in uno stato di leggera trance ipnotica
Il tempo necessario a raggiungere questo stato dipende dal grado di dettaglio della vostra induzione e da quanto siete abituati a seguire le istruzioni.
Col tempo si diventa più veloci e si impara bene qual è la strada più adatta a noi.
Questa presentata sopra è solo una delle tante disponibili.
Nella prossima puntata risponderemo ad alcune domande che mi avete posto e spiegheremo in che modo l’autoipnosi può aiutarci in molti campi della nostra vita, cioè forniremo alcune suggestioni ipnotiche da adoperare una volta raggiunto lo stato di trance ipnotica e soprattutto vedremo come uscire dall’ipnosi.
Vi invito a continuare a scrivermi all’indirizzo sandro.brezzo@tiscali.it Le vostre mail mi permetteranno di condurre questa rubrica nel miglior modo possibile.