Il valore aggiunto della fede aiuta l’uomo a superare le meschinerie e gli egoismi

29 novembre 2013 | 23:08
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Il valore aggiunto della fede aiuta l’uomo a superare le meschinerie e gli egoismi
Il valore aggiunto della fede aiuta l’uomo a superare le meschinerie e gli egoismi
Il valore aggiunto della fede aiuta l’uomo a superare le meschinerie e gli egoismi

Einstein asseriva che la scala della scienza finisce ai piedi di Dio e Zichichi, dal canto suo, aggiunge che l’uomo che ha fede, è fortunato

A conclusione dell’Anno della Fede, il nostro Vescovo Alberto Maria Careggio nella lettera “Non chiudere la porta in faccia” – (Considerazioni sul finire dell’Anno della Fede), osserva: “Sotto l’aspetto formale, il 24 novembre termina  effettivamente un anno caratterizzato da intense riflessioni e celebrazioni sul tema fondamentale della vita  cristiana, ma sotto quello sostanziale non si può affatto dire: "Adesso basta parlare di fede e discorriamo d’altro!”. 
La fede non è un argomento, cui dedicare attenzione per uno spazio, più o meno prolungato, ma dono prezioso per la  vita: “La fede mi è necessaria non meno del pane e dell’acqua”, confessa Lech Walesa e Marthe Robin aggiunge “Con la  fede in Dio e la consapevolezza del suo amore, si può facilmente fare a meno del resto”.
La fede è un valore aggiunto per l’uomo, per la sua vita, per le sue relazioni, per la sua pace e serenità, giacché  dischiude ampi orizzonti e  spazi infiniti che aiutano a superare meschinerie, egoismi.
Al contrario, osserva Don Primo Mazzolari: “Gli uomini senza orizzonti e senza grandezza ingialliscono nella gelosia”.
Non è affatto vero che una fede autentica sia contraria alla ragione, come sostengono pregiudizialmente irriducibili razionalisti, piuttosto è soccorso ai limiti umani, per cui il riconoscerlo, come fa il grande fisico Albert Einstein, è atto davvero ragionevole: “La scala della scienza è come quella di Giobbe: finisce ai piedi di Dio”.
E un altro scienziato Antonino Zichichi aggiunge: "L’uomo che ha Fede è fortunato. Chi non ha Fede è una persona cui manca qualcosa nel profondo della sua esistenza".
er questo il credente deve sentirsi responsabile nei confronti di chi è alla ricerca di Dio.
“A volte vediamo questi atei nobilmente pensosi alla ricerca di un Dio che noi non abbiamo saputo dare” osserva Papa Paolo VI. 
Il primo mezzo per aiutarli nella ricerca è ricordare, come dice Santa Teresa del Bambino Gesù, che: “Abbiamo solo questa vita per vivere di fede” e agire di conseguenza.

Don Giacomo Simonetti

Cliccando a lato, si può ascoltare "Il Punto" di Don Giacomo in formato audio