Il Sindacato Balneari di Imperia annulla la riunione di lunedì 18 novembre a Sanremo

15 novembre 2013 | 11:04
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Il Sindacato Balneari di Imperia annulla la riunione di lunedì 18 novembre a Sanremo

In considerazione degli appuntamenti previsti con l’Assessore regionale Cascino e soprattutto con il presidio che verrà organizzato martedì 19 novembre davanti alla Regione

Ci troviamo in un momento di grande difficoltà per la nostra categoria, da una parte a livello nazionale sembrano allontanarsi possibili soluzioni legate alla durata delle nostre concessioni a causa di dispute politiche che non tengono conto della crisi economica ed in particolare delle difficoltà che il settore del turismo balneare attraversa nel nostro paese.

E’ un continuo intervento di politici demagoghi, che insinuano nell�opinione pubblica l’idea che si vogliano vendere le spiagge quando invece la proposta fattaci dal sottosegretario al Ministero dell�Economia Dott. Baretta, dal direttore del demanio Dott. Scalera, fatta propria dal Pd e da Pdl attraverso la presentazione di emendamenti dalla legge di stabilità (emendamenti che il PD ha parzialmente ritirato), proponeva la cessione con diritto di opzione delle sole aree interessate dalle strutture realizzate e
pagate negli anni dai concessionari. Pertanto una minima parte di territorio demaniale ormai definitivamente urbanizzato, mentre tutta la restante parte di arenile sarebbe rimasta nella disponibilità delle amministrazioni pubbliche.

Contestualmente la Regione Liguria con delibera di giunta, di venerdì 8 novembre , sceglie di decuplicare la tassa regionale sui canoni demaniali delle nostre aziende portandola dal 10% al 100%, una operazione che abbiamo già definito: ingiusta, incoerente ed inopportuna.

Decuplicare una tassa in un momento in cui le nostre attività economiche hanno già subito l’aumento dell’IVA al 22% (le altre catgorie turistiche pagano il 10% e all�estero il 6%), il raddoppio dell�IMU (imposta che paghiamo nonostante non siamo proprietari dell�area ma affittuari dello Stato), e aumenti che vanno dall�80% al 100% della TARES e� chiaramente una
scelta iniqua.

Peraltro, il canone demaniale è stabilito dallo Stato, ed è a conoscenza di tutti che a livello nazionale si stia ridefinendo la normativa che riguarda le concessioni demaniali marittime e che certamente tale legge quadro non potrà fare a meno di rivedere i canoni ad esse relativi.

La tassa regionale, se applicata al 100% porterà a un raddoppio di qualsiasi cifra base verrà stabilita dalle norme nazionali. E’ inaccettabile!!

Non accettiamo di rimpinguare le casse regionali con 10.000.000 di euro l’anno, sebbene ci si prometta di reinvestirli in ripascimenti, non avendo la certezza di essere concessionari dopo il 2015