Dio lo trovi dove meno te lo aspetti

Alessandro Pronzato scrive: “Dio è proprio là dove non sembrerebbe a nessuno di doverlo trovare: Dio è là dove non sembra essere Dio: come sulla Croce!
E’ proprio lui, quando pare impossibile che sia lui”.
E questo pensiero, di riflesso, mi rimanda al testo del vangelo di Matteo riguardante il giudizio finale e a richiamare alla memoria visiva la sua drammatica raffigurazione realizzata, con impareggiabile creatività artistica, da Michelangelo nella Cappella Sistina.
E’ il momento in cui il Cristo giudice pronunzia la sentenza definitiva ed inappellabile: “Venite benedetti… Via da me maledetti…”, con la motivazione: “Perché avete (o non avete) fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete (o non avete) fatto a me” (cfr. Mt. 25, 31-40)”.
E’ commovente sapere che il Signore nell’evento decisivo per la nostra sorte eterna, rivela una verità per noi inimmaginabile, cioè che Lui si immedesima in ogni uomo e vuole essere concretamente amato specialmente in chi è bisognoso di aiuto.
Papa Francesco con i gesti, in coerenza con il suo magistero, non si stanca di ricordarlo con sempre nuove sottolineature: “La nostra carne ferita permette a Dio di manifestarsi.
Bisogna solo riconoscere la nostra debolezza e lasciare spazio nelle nostre vite alla preghiera, alla manifestazione della forza divina. Il limite, la povertà, può essere convertito in croce attraverso la nostra preghiera”.
E la croce è la manifestazione gloriosa, l’esaltazione dell’infinito amore di Dio che non disdegna di salvare l’uomo mediante la ignominiosa morte del suo Figlio.
Per questo ogni uomo non solo è creatura, ma è  addirittura figlio di Dio in Gesù. Certamente è un discorso di fede, quella fede che consente di andare oltre il limite umano e apre alla speranza. “Terribile è la giustizia di Dio.
Ma non scordiamo che anche la sua misericordia è infinita” afferma San Padre Pio, che di questa misericordia è stato fedele ministro e dispensatore.

Don Giacomo Simonetti

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