Dibattito sulla costituzione della Commissione del Paesaggio a Bordighera

17 novembre 2013 | 12:47
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Dibattito sulla costituzione della Commissione del Paesaggio a Bordighera

L’idea di in Commissione agronomi, geografi, docenti di storia dell’arte o di letteratura non pare un idea peregrina ma un percorso da seguire

In qualità di coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà del comprensorio intemelio desidero intervenire in merito al dibattito sulla costituzione della Commissione del Paesaggio in corso a Bordighera e avviato da un’interpellanza del consigliere di minoranza di “Bordighera in Comune” Luca De Vincenzi.
Premesso che tale Commissione del paesaggio andrà a svolgere un compito non secondario, insieme all’istituzione di un responsabile del procedimento in materia paesaggistica, per quanto riguarda la tutela del paesaggio e delle bellezze naturali, in relazione allo sviluppo urbanistico ed edilizio della nostra città, e ritenuto che tale tema risulta per SEL essere di primaria importanza per una cittadina che voglia ancora avere un futuro turistico e sviluppare una buona qualità della vita, non posso non considerare, spiace dirlo, un po’ "scomposta" la reazione del sindaco Pallanca di fronte all’interrogazione del consigliere Luca De Vincenzi.
L’interrogazione, per noi condivisibile di De Vincenzi, ha il merito di porre due questioni importanti. La prima è quella di interrogarsi e di interrogare la Giunta ed il Consiglio Comunale in merito alla possibilità che chi, in qualità di  tecnico, abbia approvati, in corso o in prospettiva di realizzazione o da approvare, progetti di una notevole consistenza e anche di considerevole impatto ambientale, come il porto, l’Hotel Angst o la futura RSA, possa trovarsi in un situazione di possibile e, direi, quasi naturale incompatibilità al momento del loro vaglio da parte della Commissione del Paesaggio, come pure nel caso fosse necessario esprimere sugli stessi pareri di compatibilità paesaggistica.
E il solo fatto di non partecipare alla seduta in questione non sarebbe in sé garanzia di una obbiettiva e serena valutazione. Insomma credo che sia ragionevole pensare che ci siano buoni motivi di opportunità perché la parte politica ed in particolare il Sindaco evitino o cerchino di evitare eventuali situazioni o rischi di incompatibilità o di possibile scarsa trasparenza nel rapporto controllato-controllore di fronte alla valutazione di opere importanti.
La seconda, altrettanto importante, e con risvolti culturali non da poco, è quella che vede nella scelta fatta dall’Amministrazione, l’idea di considerare il paesaggio e la sua corretta percezione o come a esclusivo appannaggio di architetti, ingegneri e geometri, diciamo soprattutto tecnici del costruito o del costruibile.
Gli studi più recenti sul paesaggio e anche, per esempio, un recente ed importante seminario svoltosi a San Biagio della Cima nel 2011, che ha visto la partecipazione di geografi, economisti, filosofi, urbanisti, tendono a considerare il paesaggio e la sua percezione come un fenomeno complesso e leggibile da vari punti di vista e certamente non interpretabile con l’occhio esclusivo di architetti e geometri.
Per cui la proposta avanzata dal consigliere De Vincenzi, e da noi sostenuta, di inserire in Commissione, come fra l’altro consente la legge regionale, altri tecnici come agronomi, geografi, docenti di storia dell’arte o di letteratura, tanto più in Liguria dove letteratura e paesaggio vanno strettamente a braccetto, naturalmente in possesso dei titoli o dei requisiti adeguati, non mi pare un idea peregrina, anzi tutt’altro. Dovrebbe essere un percorso da seguire.
Provocatoriamente e personalmente aggiungerei che un poeta forse avrebbe più competenza di tutti in materia, ma questo forse è chiedere troppo.
In ogni caso ho trovato poco opportuni i toni usati nei confronti del consigliere De Vincenzi, tipo il ridicolo invito a fare i nomi o le larvate possibilità di denuncia.
Questo mi è sembrato più che altro un tentativo un po’ sopra le righe, non vorrei parlare di un metodo, di impedire il dibattito democratico su una questione rilevante che è quella della tutela del paesaggio. Non si tratta di puntare il dito contro questo o quel tecnico, non è questa la questione, ma di sollevare un problema che riguarda il bene della città, la qualità del suo sviluppo e la trasparenza della vita amministrativa e che De Vincenzi ha fatto benissimo a sollevare.

Corrado Ramella