Campagna di iniziativa popolare “Non più alto del Colle”, raccolta firme il 27 novembre ad Imperia
La proposta è semplice: che nessun dipendente pubblico possa in alcun modo percepire una remunerazione annua superiore a quella del Presidente della Repubblica. “Non più in alto del Colle” dunque, che non è basso
Anche ad Imperia inizia la raccolta firme per la campagna di iniziativa popolare "Non più alto del Colle". Fare per fermare il declino ha lanciato una campagna di iniziativa popolare per una proposta semplice e significativa: stabilire per legge che nessun dipendente pubblico possa guadagnare più del Presidente della Repubblica e destinare i risparmi a riduzione delle tasse su lavoro e reddito. Mercoledì 27 a Oneglia portici Bonfante angolo via San Giovanni aderenti del Comitato Fare Imperia e del Gruppo Radicale di Imperia effettueranno congiuntamente raccolta firme a partire dalle ore 10 del mattino.
La proposta è semplice: che nessun dipendente pubblico possa in alcun modo percepire una remunerazione annua superiore a quella del Presidente della Repubblica. “Non più in alto del Colle” dunque, che non è basso: eppure, nonostante il Presidente percepisca più di 240.000 euro/anno, viene superato da numerosi pubblici amministratori e manager di aziende che lo Stato controlla, come il Ragioniere Generale dello Stato, (€ 562.331,86), il Capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (€ 543.954,42), il Direttore generale del Corpo Forestale (€ 362.422,13), il Presidente autorità Energia e Gas (€ 475.643,00), il Presidente Consob (€ 387.000,00), e tanti altri. (fonte: Patroni Griffi, settembre 2012)
Tentativi di porre un tetto a tali retribuzioni sono stati fatti anche negli ultimi governi, sempre senza esito; peraltro, anche i vertici della Corte Costituzionale guadagnano più del Capo dello Stato e dunque non c’è da stupirsi dei rilievi di incostituzionalità ricevuti da ogni
tentativo di intervento in questa direzione. Eppure, l’apparato dello Stato è una delle voci di spesa più rilevanti e su cui è possibile
risparmiare diversi miliardi di euro senza intervenire sul livello del welfare. Nel 2010, per il costo allargato della politica (organi
legislativi, esecutivi e rete diplomatica) abbiamo speso oltre 38 miliardi, pari al 2,5% del PIL. Per questi stessi servizi la Germania
spende l’1,8% del PIL, il Regno Unito l’1,4, la Spagna l’1,7. Questo chiarisce quanto ampi siano gli spazi per forti tagli e risparmi. Il
salary cap è solo la punta dell’iceberg della proposta di Fare, che ha un obiettivo ancor più ambizioso: incidere su una delle principali cause dell’immobilismo del Paese: la burocrazia politicizzata. Per rilanciare lo sviluppo economico e uno stato meno bulimico e costoso e più moderno ed efficiente, è assolutamente necessario snellire l’abnorme apparato burocratico che la nostra economia non può più sostenere.
La campagna “Non più alto del Colle” è il primo passo per incidere su questi meccanismi. Fare per Fermare il Declino è il partito politico scaturito dal movimento nato nell’agosto 2012 per iniziava di sette personalità di primissimo piano a livello italiano e internazionale, indipendenti e libere da legami politici con i vecchi partiti. Il loro manifesto di appello agli italiani, pubblicato su sei quotidiani e intitolato “Cambiare la politica, fermare il declino, tornare a crescere”, è basato su 10 punti programmatici, semplici e realizzabili, e ha ottenuto una immediata e forte risposta da parte degli italiani, che ha permesso di partecipare alle elezioni politiche già dopo pochi mesi dalla
costituzione. Oggi il movimento, guidato da Michele Boldrin, conta oltre 70mila adesioni.
Fare Imperia