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Campagna di iniziativa popolare “Non più alto del Colle”, raccolta firme il 27 novembre ad Imperia

26 novembre 2013 | 14:15
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Campagna di iniziativa popolare “Non più alto del Colle”, raccolta firme il 27 novembre ad Imperia

La proposta è semplice: che nessun dipendente pubblico possa in alcun modo percepire una remunerazione annua superiore a quella del Presidente della Repubblica. “Non più in alto del Colle” dunque, che non è basso

Anche ad Imperia inizia la raccolta firme per la campagna di iniziativa popolare "Non più alto del Colle". Fare per fermare il declino ha  lanciato una campagna di iniziativa popolare per una proposta semplice e  significativa: stabilire per legge che nessun dipendente pubblico possa  guadagnare più del Presidente della Repubblica e destinare i risparmi a  riduzione delle tasse su lavoro e reddito. Mercoledì 27 a Oneglia  portici Bonfante angolo via San Giovanni aderenti del Comitato Fare  Imperia e del Gruppo Radicale di Imperia effettueranno congiuntamente  raccolta firme a partire dalle ore 10 del mattino.

La proposta è semplice: che nessun dipendente pubblico possa in alcun  modo percepire una remunerazione annua superiore a quella del Presidente  della Repubblica. “Non più in alto del Colle” dunque, che non è basso:  eppure, nonostante il Presidente percepisca più di 240.000 euro/anno,  viene superato da numerosi pubblici amministratori e manager di aziende  che lo Stato controlla, come il Ragioniere Generale dello Stato, (€  562.331,86), il Capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (€  543.954,42), il Direttore generale del Corpo Forestale (€ 362.422,13),  il Presidente autorità Energia e Gas (€ 475.643,00), il Presidente  Consob (€ 387.000,00), e tanti altri. (fonte: Patroni Griffi, settembre  2012)
Tentativi di porre un tetto a tali retribuzioni sono stati fatti anche  negli ultimi governi, sempre senza esito; peraltro, anche i vertici  della Corte Costituzionale guadagnano più del Capo dello Stato e dunque  non c’è da stupirsi dei rilievi di incostituzionalità ricevuti da ogni
tentativo di intervento in questa direzione. Eppure, l’apparato dello  Stato è una delle voci di spesa più rilevanti e su cui è possibile
risparmiare diversi miliardi di euro senza intervenire sul livello del  welfare. Nel 2010, per il costo allargato della politica (organi
legislativi, esecutivi e rete diplomatica) abbiamo speso oltre 38  miliardi, pari al 2,5% del PIL. Per questi stessi servizi la Germania
spende l’1,8% del PIL, il Regno Unito l’1,4, la Spagna l’1,7. Questo  chiarisce quanto ampi siano gli spazi per forti tagli e risparmi. Il
salary cap è solo la punta dell’iceberg della proposta di Fare, che ha  un obiettivo ancor più ambizioso: incidere su una delle principali cause  dell’immobilismo del Paese: la burocrazia politicizzata. Per rilanciare  lo sviluppo economico e uno stato meno bulimico e costoso e più moderno  ed efficiente, è assolutamente necessario snellire l’abnorme apparato  burocratico che la nostra economia non può più sostenere.

La campagna “Non più alto del Colle” è il primo passo per incidere su questi  meccanismi. Fare per Fermare il Declino è il partito politico scaturito  dal movimento nato nell’agosto 2012 per iniziava di sette personalità di  primissimo piano a livello italiano e internazionale, indipendenti e  libere da legami politici con i vecchi partiti. Il loro manifesto di  appello agli italiani, pubblicato su sei quotidiani e intitolato  “Cambiare la politica, fermare il declino, tornare a crescere”, è basato  su 10 punti programmatici, semplici e realizzabili, e ha ottenuto una  immediata e forte risposta da parte degli italiani, che ha permesso di  partecipare alle elezioni politiche già dopo pochi mesi dalla
costituzione. Oggi il movimento, guidato da Michele Boldrin, conta oltre  70mila adesioni.

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