Violenza sessuale e stalking: 35enne albanese davanti al Collegio. Domani (giovedì) la requisitoria

23 ottobre 2013 | 15:48
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Violenza sessuale e stalking: 35enne albanese davanti al Collegio. Domani (giovedì) la requisitoria

Nei guai: Albert Hallulli, l’operaio albanese di 35 anni, residente Taggia, arrestato (e detenuto per 3 mesi) nell’agosto del 2011, in seguito a una serie di denunce della ex convivente, di 38 anni

E’ attesa per domattina, davanti al giudice collegiale di Imperia, la requisitoria al processo per violenza sessuale e stalking a carico di Albert Hallulli, l’operaio albanese di 35 anni, residente Taggia, arrestato (e detenuto per 3 mesi) nell’agosto del 2011, in seguito a una serie di denunce della ex convivente, di 38 anni.

All’uomo, difeso dall’avvocato Luca Ritzu, vengono contestati fatti risalenti al periodo compreso tra l’aprile e l’agosto 2011, lasso di tempo nel quale si interruppe, su decisione di lei, il rapporto.

A quanto emerge dalla testimonianza della parte offesa – già interrogata dal pubblico ministero Maria Paola Marrali – all’interrompersi della relazione, fino a quel momento particolarmente burrascosa, l’uomo continuò a perseguitare la sua ex convivente con sms, videochiamate e telefonate, tutte dal contenuto osceno.

E’ anche accusato di essersi recato sul posto di lavoro di quest’ultima, un bar tabacchi di proprietà della madre di lei, insultandola davanti ai clienti. A seguito di ripetute denunce della trentottenne, nei confronti dell’albanese venne emesso un provvedimento cautelare di non avvicinamento alla donna. Ordine che il giovane avrebbe disatteso, comportando la più severa misura del carcere. La violenza sessuale, invece, farebbe riferimento a una serie di rapporti non consensuali, consumati contro il volere della donna.

Rapporti durante i quali, secondo la stessa ammissione della parte lesa, la costrizione fu sempre di tipo più psicologico che fisico. L’albanese deve anche rispondere di violazione di domicilio e danneggiamento, per un episodio del primo luglio 2011 durante il quale l’imputato sarebbe entrato con le minacce in casa della donna, per poi distruggergli a calci il computer.