Torna a Sanremo, in occasione di San Romolo “A pasciun d’a cacia” con la regia di Anna Blangetti

9 ottobre 2013 | 14:33
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Torna a Sanremo, in occasione di San Romolo “A pasciun d’a cacia” con la regia di Anna Blangetti

La commedia, tratta da Feydeau sarà messa in scena venerdì sera all’Ariston, inizio alle 21, con ingresso libero

In occasione delle festività patronali di San Romolo, la Compagnia stabile " Città di Sanremo", con il patrocinio del Comune matuziano, metterà in scena Venerdì sera, con inizio alle ore ventuno, la commedia " A pasciun d’a cacia" presso il grande Teatro Ariston della Città dei Fiori. L’ingresso è libero in quanto l’obbiettivo è quello di avvicinare, in occasione della maggior festa religiosa cittadina, il più grande numero di sanremaschi e sanremesi possibile.

"A pasciun d’a cacia" è liberamente tratta, ma poi non troppo, dalla nota commedia francese del grande Georges Feydeau " Monsieur Chasse", cioè " Il  Signore della Caccia". E’ stata rappresentata, con la sapiente regia della professoressa Anna Blangetti, presso le più caratteristiche piazze dell’entroterra sanremese ed imperiese per tutta l’estate, riscuotendo un buon successo di pubblico. Feydeau è stato a torto considerato un commediografo secondario e dozzinale dalla critica internazionale, con l’ esclusione di quella francese, sino a non molti decenni fa. Poi lo si è riscoperto e lo si è rivalutato ponendolo quasi allo stesso livello del grande Moliere. Feydeau, vissuto tra il 1862, data della nascita a Parigi, ed il 1921, anno in cui è morto a Rueil, rappresenta infatti per il teatro quanto, per esempio, Gabriele d’Annunzio rappresenta nella storia della poesia italiana.

Dai suoi lavori teatrali traspare tutta la pochezza dell’uomo borghese, che tratta con profonda ed arguta ironia, non più in grado di essere tetragono, come ritenevano i positivisti, ma solamente vittima delle proprie debolezze. Il " Signore della Caccia" è un grande borghese parigino che, con la scusa delle battute domenicali nelle grandi foreste che circondano la capitale francese, tradisce la propria moglie che, a sua volta capita l’antifona, concede le proprie grazie ad un amico di famiglia. La commedia prosegue tra esilaranti equivoci e situazioni imbarazzanti sino all’incontro tra le sue coppie fedifraghe. " Il Signore della Caccia" è dunque un " vaudeville" costruito benissimo, forse una delle migliori opere di Feydeau. E’ una commedia in tre atti ed in tre atti si articola pure la sua riduzione in vernacolo sanremasco che, nella trama, ripercorre gli intrecci del lavoro originale. Una divertentissima opera teatrale, dunque, quella messa in scena all’Ariston per la regia di Anna Blangetti, che cura anche la scenografia, e benissimo interpretata da Carlo Busnelli, Il Signore della Caccia, Elena Odello,sua moglie,Mario Saccoccia, Sandro Donzella, Sergio Giovannini, ottimo attore non solamente vernacolare ma pure in lingua, Serena Busnelli, Lorena Moraldo, Irene Mattioli e Marco Pesce. Nell’adattamento in sanremasco la vicenda viene trasposta in avanti nel tempo di circa un ventennio. Siamo nella Sanremo degli anni immediatamente successivi alla prima guerar mondiale, agli albori del fascismo, cioè, mentre l’opera originale del commediografo francese è del 1892.          

Sergio Bagnoli