Scoperto un cromlech sulle alture della Val Nervia dal gruppo archeologico di Anrea Eremita





“Recentemente la voglia di trascorrere una giornata immersi nella natura, ci ha portati a compiere una escursione nei pressi di una grande falesia di roccia calcarea in alta Val Nervia, località Paù, territorio del comune di Rocchetta Nervina…”
Indagini archeologiche di superficie tra i boschi del comprensorio Ventimiglia-Sanremo da alcuni anni stanno rivelando una nuova fisionomia storica-religiosa del territorio che trova le sue origini nella civiltà Megalitica che si è irradiata nel corso del III-II millennio a.C. dai centri propulsori delle isole Britanniche e dalla Bretagna che si identifica con il complesso templare di Stonehenge.
Recentemente la voglia di trascorrere una giornata immersi nella natura, ci ha portati a compiere una escursione nei pressi di una grande falesia di roccia calcarea in alta Val Nervia, località Paù, territorio del comune di Rocchetta Nervina. Luogo rivolto a mezzogiorno riparato con caratteristiche ambientali favorevoli agli insediamenti umani fin dalla più remota antichità che trova conferma attraverso il casuale ritrovamento avvenuto in passato di scarti di lavorazione di ossidiana proveniente dal Monte Arci. Testimonianza degli scambi che avvenivano nel tardo Neolitico tra la Sardegna, il sud della Francia e la Val Nervia.
Una giornata da incorniciare che ci ha regalato la sensazionale scoperta archeologica di un altro Cromlech che va aggiungersi al precedente già descritto sulle pagine della stampa locale e sul mio Blog www.archeonervia.blogspot.com con il titolo: Dolceacqua scoperto un Cromlech nei pressi del Monte Abelio.
La parola Cromlech è un prestito del gallese che significa crum-cerchio e lech- pietra. Indica un un tempio primordiale nato dall’esigenza delle popolazioni preistoriche di avere un luogo in cui radunarsi per svolgere cerimonie religiose realizzato con un circolo di pietre di grandi dimensioni dove sacerdoti astronomi praticavano riti religiosi legati al culto del sole, sacrifici e l’osservazione astronomica in occasione dei solstizi e degli equinozi, eventi magici che sancivano la morte e la rinascita della natura.
Il Cromlech di Paù, si trova in ambito pastorale a m. 1024 di altitudine lungo un leggero pendio che domina un vasto orizzonte di grande suggestione sulla Val Nervia che suggerisce un forte legame con l’osservazione astronomica. In parte mutilo, ha la forma ellissoidale di m. 8X5 ed è stato realizzato attraverso il posizionamento di 18 massi megalitici ma in origine doveva misurare m. 16X5 con possibilità di accogliere al suo interno 30-40 persone sedute. Lo si intuisce dal fatto che la metà dei massi mancanti, che probabilmente superano il numero di 15, sono stati rimossi per essere reimpiegati alla base dei muri perimetrali di un
vicino casolare.
Il Tempio di Paù si distingue dal Cromelech di monte Abelio per avere al suo interno un altare sacrificale e per essere stato realizzato con un tema architettonico più evoluto attraverso l’impiego di massi megalitici squadrati a superficie piana aventi funzione di delimitare il perimetro della zona sacra e per essere utilizzati come sedili . Nel panorama della preistoria europea, è un tassello importante che si caratterizza per essere il solo Cromlech ad avere al suo interno un altare sacrificale che certifica in modo inequivocabile la sua funzione sacrale – religiosa.