Memorie della Conferenza di Pace d Sanremo

25 ottobre 2013 | 12:39
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Memorie della Conferenza di Pace d Sanremo

Uno scritto di Pierluigi Casalino sulla Conferenza internazionale che si tenne a Sanremo nell’aprile del 1920

Tra le memorie della Conferenza della Pace di Sanremo si rinviene una lettera del Prefetto di Porto Maurizio indirizzata al Sottoprefetto di Sanremo nella quale si tratta di un contenzioso sorto tra "L’On. Ufficio Stralcio dello Stato Maggiore del Regio Esercito e la ditta Paderni di Sanremo (Impianti di Luce Elettrica)" circa la richiesta di un’ulteriore pagamento lire 100 oltre alla somma già liquidata dal competente ufficio di ragioneria della Prefettura di lire 524 per servizi effettuati a da parte della ditta interessata a favore dell’Autorità Militare in questione.

Il Prefetto di Porto Maurizio invita, con nota del 1° settembre 1920, il Sottoprefetto sanremese, di verificare e risolvere direttamente la
legittimità della pretesa, definendo con sollecitudine la vertenza in atto. Vertenza, che si legge negli atti, riguardava lavori di impianti elettrici svolti proprio dalla ditta Paderni nei locali dell’ex Hotel Nice, adibito a ricovero dei militari inviati a Sanremo in occasione nella Conferenza internazionale della primavera (aprile 1920). Per la riduzione della fattura concernente questi lavori, peraltro "autorizzati dall’Ufficiale Superiore dell’Arma dei Carabinieri giunto per la circostanza", si era del resto espresso lo stesso Comando della Compagnia dei Carabinieri di Sanremo in un rapporto del 12 marzo 1920, nel quale si legge:"a subordinato parere dello scrivente la fattura può essere suscettibile di qualche riduzione e competente per fissarla potrà essere persona tecnica dell’Ufficio della
Provincia". Di controversie simili se ne registrarono diverse e anche durante il servizio di collegamento dell’Autorità di P.S. di Sanremo e di Ventimiglia con la Conferenza di Cannes di due anni più tardi. Di ben altro rilievo furono invece le questioni della sicurezza poste dalla Conferenza di Pace. Il clima intorno all’evento risentiva delle polemiche e delle passioni sulla "Vittoria Mutila" portate avanti dagli ambienti nazionalistici e irredentistici.

E’ noto l’atteggiamento al vetriolo del Gabriele D’Annuzio, impegnato nell’avventura fiumana,contro quelli che lui definiva "i biscazzieri di Sanremo". Interessante leggere le istruzioni impartite in un fonogramma (17 aprile 1920) di istruzioni per la pubblica sicurezza di Sanremo al servizio d’ordine disposto per la salvaguardia dell’incolumità dei delegati al vertice in corso e soprattutto a salvaguardia della buona riuscita dei lavori: "I° Bisogna che in tutti gli alberghi in cui sono le Delegazioni straniere non sia dato alloggio né a Mussolini, né a giornalisti sospetti, né a di paesi ex nemici e soprattutto che in nessun modo siano ammessi i cosiddetti rappresentanti di Fiume, della Dalmazia e delle Isole. 2° Arriverà probabilmente domani il Tenente Colonnello della Riserva Finzi che viene da Fiume stop. Vale per lui lo stesso divieto. Bisogna sorvegliarlo e occorrendo si può anche espellere ma solo se commetterà atti imprudenti. 3° Rappresentanti Fascio Combattenti di Trieste e rappresentanti Associazioni istriane vanno particolarmente sorvegliati. Cura costante è che nessuno di questi individui arrivi fino ai delegati stranieri e che nessuno sia messo in condizione di creare fastidi.".

Pierluigi Casalino