Mafia nel Ponente: tutti RINVIATI A GIUDIZIO i 36 imputati dell’operazione “La Svolta”

23 ottobre 2013 | 11:06
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Mafia nel Ponente: tutti RINVIATI  A GIUDIZIO i 36 imputati dell’operazione “La Svolta”
Mafia nel Ponente: tutti RINVIATI  A GIUDIZIO i 36 imputati dell’operazione “La Svolta”
Mafia nel Ponente: tutti RINVIATI  A GIUDIZIO i 36 imputati dell’operazione “La Svolta”

E’ stata, quindi, fissata al prossimo 19 dicembre, davanti al Collegio del tribunale di Imperia, la data di inizio del processo/ LA RICOSTRUZIONE

Il gup Roberta Bossi del tribunale di Genova ha rinviato a giudizio tutti e 36 gli imputati dell’operazione "La Svolta" contro la criminalità organizzata nel Ponente della Liguria, che il 3 dicembre del 2012 portò in carcere 15 persone, per associazione a delinquere di stampo mafioso e reati "fine"; con altri presunti affiliati indagati in stato di libertà. E’ stata, quindi, fissata al prossimo 19 dicembre, davanti al Collegio del tribunale di Imperia, la data di inizio del processo.

Le posizioni di Armando Biasi e Giovanni Bosio – relative all’ipotesi di voto di scambio – comunque, risultano stralciate.

Di seguito i nomi degli arrestati rinviati a giudizio: Giuseppe Marcianò, 80 anni, detto "Peppino" o "Zio", di Vallecrosia, ex titolare del ristorante "Le Volte" di Ventimiglia, ritenuto capo del "locale" di Ventimiglia della ‘ndrangheta; Vincenzo Marcianò, 35 anni, detto "Vincenzino", figlio di Giuseppe, di Vallecrosia, partecipe; Vincenzo Marcianò, 65 anni, nipote di Giuseppe, di Ventimiglia, partecipe; Omar Allavena, 59 anni, sovrintendente della polizia municipale di Vallecrosia, residente a Ventimiglia, partecipe; Giuseppe Gallotta, 47 anni, detto "Pino", di Ventimiglia, partecipe; Annunziato Roldi, 57 anni, detto "Nunzio", di Ventimiglia, partecipe; Federico Paraschiva, 41 anni, detto "Ragioniere", di Vallecrosia, imprenditore, partecipe; Salvatore Trinchera, 67 anni, di Ventimiglia, originario di Gioia Tauro (RC), partecipe; Giuseppe Cosentino, 68 anni, detto "Compare Pino", di Ventimiglia, originario di Reggio Calabria, partecipe; Antonio Palamara, 73 anni, di Ventimiglia, ritenuto al pari di Giuseppe Marcianò capo del "locale" di Ventimigia (arresti domiciliari); Giuseppe Scarfò, 82 anni, di Ventimiglia, originario di Giffone (RC), partecipe (arresti domiciliari); per altri reati emersi nel corso dell’indagine i carabinieri hanno arrestato; Filippo Spirlì, 40 anni, detto "Baiocco", di Ventimiglia, originario di Taurianova (RC). per prestito ad usura; Rosario Ambesi, 65 anni, di Ventimiglia, originario di Molochio (RC) per prestito ad usura ed estorsione; Maurizio Pellegrino, 40 anni, di Bordighera, attualmente detenuto, traffico di droga e detenzione di armi; Roberto Pellegrino, 36 anni, di Bordighera, attualmente detenuto, detenzione di armi.

Tra gli altri rinviati a giudizio, che non vennero arrestati, ma che vennero sottoposti ad atti giudiziari (perquisizioni e via dicendo) risultano: agli altri due fratelli Pellegrino, Giovanni (43 anni) e Michele (46 anni); l’ex sindaco di ventimiglia, Gaetano Scullino e il suo ex direttore generale del Comune, il commercialista Marco Prestileo. E poi: Antonio De Marte, 40 anni , Francesco De Marte, 42 anni e Salvatore De Marte, 35 anni, originari di Seminara (RC); Marcello Giovinazzo, 43 anni, originario di Rosarno (RC); Ettore Castellana (per la vicenda dell’attentato a Parodi), 63 anni, originario di Camporosso, con la moglie Stefania Basso, 60 anni, originaria di Rocchetta Nervina. Quindi, PaoloMacrì, 67 anni, originario di Gioia Tauro (RC), Alessandro Macrì, 28 anni, nata a Bordighera, Angela Elia,  70 anni, originaria di Varapodio (RC), Giuseppe Calabrese, 39 anni, originario di Reggio Calabria, Nazzareno Alvaro, 40 anni, di Ventimiglia, Jason Allavena, 35 anni, di Ventimiglia, Antonino Barilaro, 57 anni, originario di Anoia (RC), Armando D’Agostino, 55 anni,  originario di Rosarno (RC), Fortunato Foti, 40 anni, di Ventimiglia, Angelo Oliveri, 49 anni, originario di Scandale (KR), Enzo Gammicchia, 46 anni, originario di Erice (TP).

Nel corso dell’odierna udienza, il pm non ha effettuato repliche e il responso del gup è sopraggiunto, dopo circa due ore di camera di consiglio.