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La squadra di Zoccarato parte con 3090 voti in meno rispetto alle elezioni del 2009

3 ottobre 2013 | 13:09
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La squadra di Zoccarato parte con 3090 voti in meno rispetto alle elezioni del 2009

Voti in meno, quelli degli “epurati” e dei dissidenti che il sindaco di Sanremo dovrà mettere in conto, voti che sicuramente confluiranno in altre formazioni non a sostegno del candidato sindaco uscente

La macchina da guerra di Zoccarato che nel 2009 vinse le elezioni al primo turno col 54,61% dei voti (18.590) contro il 34,25% (11.660) dei voti per Claudio Borea, non sarà la stessa che si ripresenterà alla competizione elettorale per il rinnovo del consiglio comunale il prossimo anno. E’ tutta una questione di numeri e si sa in politica in numeri contano. Già perché parte di quei candidati consiglieri che contribuirono alla vittoria di Zoccarato, questa volta non correranno determinando una perdita di voti. Stiamo parlando di coloro che un tempo appoggiavano la lista del golden boy della politica sanremese e che ora sono stati epurati o usciti in maniera volontaria dal Pdl. Basta fare un semplice calcolo visto che senza i 404 voti di Giuseppe Di Meco, i 460 di Massimo Donzella, i 384 di Giulio Ghersi, i 625 de Alessandro il Grande, i 167 di Matteo Morini, i 132 di Massimiliano Moroni (già candidato sindaco di una lista autonoma e possibile ago della bilancia), i 110 di Olmo Romeo, i 114 di Stefania Rulfi e i 696 voti di un incerto Umberto Bellini la somma fa 3092 voti in meno che Zoccarato dovrà mettere in conto, voti che sicuramente confluiranno in altre formazioni non a sostegno del candidato sindaco uscente.

A questi si aggiungono i 390 voti di Marco Mauro che potrebbe non ripresentarsi perché direttore di struttura complessa e quindi potrebbe cadere nell’incompatibilità tra posizioni pubbliche dirigenziali e incarichi politici, anche se sul decreto in oggetto permane ancora l’incertezza.