La Fondazione Borea si costituirà parte civile al processo per i maltrattamenti agli anziani degenti
Obiettivo: “richiedere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalla Fondazione”. La Fondazione ha dato incarico all’avvocato Paolo Burlo di seguire la pratica
Il cda della Fondazione Borea, di Sanremo, che gestisce l’omonima casa di riposo, ha deliberato la volontà di costituirsi parte civile all’udienza preliminare di venerdì prossimo (11 ottobre), in tribunale a Imperia, relativa all’inchiesta sui maltrattamenti ai degenti del centro per anziani, culminata il 18 gennaio del 2012 con un blitz della Guardia di Finanza, che porto’ in carcere 7 persone tutte accusate, in concorso, di maltrattamenti continuati e aggravati nei confronti dei pazienti del ricovero.
Nei giorni scorsi, anche l’Asl aveva annunciato la volontà di costituirsi parte civile. Obiettivo: "richiedere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalla Fondazione". La Fondazione ha dato incarico all’avvocato Paolo Burlo di seguire la pratica.
Nei guai ci sono, oggi: Ihor Telpov, 51 anni, ucraino di origine, ma abitante a Taggia; Assunta Mecca, 53 anni, nata ad Avigliano (Potenza), ma residente a Taggia; Daniele Antonio Raschellà, 48 anni, nato a Ougree (Belgio), residente a Sanremo e Silvano Fagian, 54 anni, nato a Torino e residente a Taggia.
E poi: gli infermieri: Elzbieta Ribakowska, 52 anni, polacca di origine, residente a Sanremo; Cristina Ciobanu, 38 anni, nata a Mischii, in Romania, ma abitante a Sanremo e il presidente della Casa di Riposo, Rosalba Nasi, 59 anni, originaria di Mondovì ma abitante a Sanremo.
Le indagini, coordinate dal pm Maria Paola Marrali, grazie a una serie di telecamere nascoste, hanno permesso di ricostruire una serie di violenze nei confronti degli anziani degenti che venivano picchiati, ingiuriati ed a volte, pare, anche derubati. Nel mirino della magistratura ci sono anche alcune morti sospette. Parliamo di degenti per i quali si vuole capire, se all’origine del decesso possano aver contribuito anche eventuali maltrattamenti oppure la somministrazione di terapie errate.
L’ottavo imputato è Antonio Arias Ponce, 32 anni, l’operatore socio assistenziale di origine peruviana arrestato dalla Guardia di Finanza, il 16 febbraio 2012, con l’accusa di violenza sessuale, per aver abusato di alcuni anziani degenti della casa di riposo Borea. Secondo l’accusa, il giovane immigrato avrebbe approfittato di alcuni anziani, uomini ultrasettantenni, impossibilitati a negarsi alle sue avance.