Il processo al guaritore dal “braccio bionico”: interrogata l’inviata “esca” di Striscia la notizia




Alessia Cannizzaro ha raccontato come è stata adescata su Facebook. Quindi, i particolari dell’appuntamento fissato con Fasoli, in un albergo di Milano, la cui hall era stata cosparsa di telecamere nascoste e comparse del programma tv satirico
Il tribunale collegiale di Sanremo (presidente Edoardo Bracco, giudici a latere: Paolo Luppi e Anna Bonsignorio) ha ascoltato, oggi, come teste la giornalista Alessia Cannizzaro, inviata "esca" di Striscia la Notizia, teste chiave al processo per violenza sessuale che vede alla sbarra: Marco Fasolo, 41 anni, il dipendente dell’Ufficio Ragioneria del Comune di Ospedaletti (Imperia), balzato agli onori della cronaca, nel 2009, come il “guaritore esteta” o dal "braccio bionico", smascherato da un servizio della nota trasmissione televisiva di Canale 5.
Alessia ha raccontato, nei dettagli, come è stata adescata su Facebook. Quindi, i particolari dell’appuntamento fissato con Fasoli, in un albergo di Milano, la cui hall era stata cosparsa di telecamere nascoste e comparse del programma tv satirico.
"Ci siamo incontrati nella hall – ha riferito – dove mi ha spiegato in cosa consisteva la cura. All’ingresso dell’hotel c’erano dei finti clienti, con telecamere nascoste nelle borse. Mi ha deto di andare in camera da letto, che mi avrebbe rivelato la diagnosi del male di cui soffrivo".
Fasoli, infatti, secondo il racconto della giovane, l’avrebbe adescata, dicendole (alla semplice vista di una foto) che era malata. "Una volta in camera – prosegue – mi ha chiesto di spogliarmi e voleva legarmi al letto, per stabilire se soffrivo di solletico". Alessia ha detto di non aver accettato di farsi legare e di aver messo semplicemente le mani dietro la testa. Non ha neppure accettato di spogliarsi, come da lui richiesto.
"Ha iniziato a toccarmi in varie parti del corpo e non una volta che mi ha chiesto di spogliarmi (sotto i pantaloni Alessia aveva un paio di "fuseaux"), mi sono tolta i jeans e in camera è subito intervenuta la troupe di Striscia con Max Laudadio". La giovane ha anche raccontato quando Marco le ha chiesto di essere sottoposta a una visita ginecologica, grazie alla quale avrebbe potuto attingere una serie di dati che avrebbe trasferito dal suo braccio bionico al computer, tramite porta usb.
Nel corso della deposizione, la giovane ha spiegato anche altri particolari. Quando, ad esempio, è stato bloccato l’account Facebook di Fasolo, con il quale ha poi continuato a chattare tramite "Skype", con lui che era sotto il nome di "Marco Miller". Altri contatti sarebbero avvenuti tramite sms e, alla fine, c’è stato l’incontro.
LA VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA FUORI DAL PALAZZO DI GIUSTIZIA
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