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Il caso delle dipendenti della Stireria Ferraro, precisazioni dei datori di lavoro

30 ottobre 2013 | 19:47
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Il caso delle dipendenti della Stireria Ferraro, precisazioni dei datori di lavoro

“Le dipendenti hanno dichiarato di essere convinte di ricevere la lettera di licenziamento il 30 settembre, probabilmente per ottenere ulteriori vantaggi economici: dal mancato preavviso a tutti gli altri benefit. Niente di più falso”

In merito alle affermazioni – alcune delle quali inesatte – esternate negli articoli online da parte delle lavoratrici della Stireria Ferraro Antonietta di nostra proprietà, intendiamo fare alcune precisazioni.

Alcune Dipendenti della Stireria Ferraro Antonietta durante i mesi di punta luglio e agosto 2011 si son messe in malattia per lungo tempo e, spesso, a periodi alterni. Tale comportamento ha costretto la ditta, che non poteva sostenere in un periodo di crisi come quello che si sta attraversando ulteriori assunzioni sostitutive, ad un calo enorme della produzione e la conseguente perdita di clientela per circa il 60% del fatturato; questi fatti sono stati accompagnati da false voci di chiusura imminente dell’azienda che ha provocato, anche per questo, una perdita d’immagine evidente nei confronti della nostra abituale clientela. Senza, poi, contare altri fatti avvenuti in questo difficile periodo, perpetrati da taluni dipendenti che utilizzando gli istituti previsti dal contratto hanno usufruito di lunghi periodi di assenza; talché la situazione appena descritta si è aggravata ulteriormente!
Al punto tale da dover invocare gli aiuti di Stato, attraverso la CIG in deroga. Abbiamo sempre “camminato con le nostre gambe” e mai avremmo voluto essere assistiti ma oramai… questa è la realtà: due anni di cassa integrazione e la speranza al suo termine di continuare, con le lavoratrici, l’attività magari anche a ritmi ridotti.

Intendiamo sottolineare, ancora che nell’articolo apparso su Riviera 24 e sul Secolo XIX l’11 ottobre 2013 le dipendenti hanno dichiarato di essere convinte di ricevere la lettera di licenziamento il 30 settembre, probabilmente per ottenere ulteriori vantaggi economici: dal mancato preavviso a tutti gli altri benefit; e hanno affermato di non comprendere come mai ciò non fosse avvenuto dato che c’era un accordo verbale tra sindacati e azienda. Niente di più falso! Accordi verbali in tal senso non ne sono stato proprio fatti, né dalla nostra ditta né dal consulente su cui ci appoggiamo, il quale non ha ricevuto alcuna procura ad agire autonomamente per conto nostro. D’altronde crediamo che ciò non sia possibile farlo soprattutto in presenza di una Cassa Integrazione Guadagni in deroga. Sarebbe stato meglio se le dipendenti si fossero, nel frattempo, prodigate per mantenere il posto di lavoro o trovarne un altro piuttosto che, invece, lamentarsi quando l’Inps accreditava in ritardo l’indennità CIG.

Ritornando alla vicenda accaduta l’11 ottobre ci preme sottolineare il fatto che le lavoratrici hanno presidiato l’azienda sbagliata. Si sono presentati, infatti, davanti ai cancelli di una ditta adiacente. Evidenziamo questo episodio poiché essendo intervenute le forze dell’ordine a verbalizzare i fatti, non vorremmo che le affermazioni non veritiere andassero a detrimento della – già difficile – posizione della nostra ditta.

Concludiamo dicendo che questa è una situazione davvero assurda e pretestuosa, mai verificatasi nei quarant’anni di attività della nostra azienda! Abbiamo sempre avuto un rapporto “familiare” con chi ha messo a disposizione la propria professione e conosciamo bene una per una le nostre dipendenti e mai ci aspettavamo, per questo motivo, di ricevere reazioni di questo genere da parte loro. Chissà, forse sarà la crisi…!