Festeggiamenti per San Romolo, i Martedì Letterari ricordano la nascita dell’Arma dei Carabinieri

14 ottobre 2013 | 09:00
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Festeggiamenti per San Romolo, i Martedì Letterari ricordano la nascita dell’Arma dei Carabinieri

Il Professore Aldo Mola condurrà il pubblico tra le pagine di quel 1814 così importante per l’inizio della formazione dello stato italiano mentre il generale di brigata Mauro Tornatore ripercorrerà anche la storia della prima caserma dei carabinieri

Nell’ambito dei Festeggiamenti per San Romolo, il 15 ottobre i Martedì Letterari ricordano la nascita dell’Arma dei Carabinieri con la conferenza “1814: dal regno di Sardegna al sogno dell’Italia Unita”  tenuta dal professor Aldo A. Mola e dal Gen. b. Mauro Tornatore.
L’accompagnamento musicale è affidato al Quartetto d’Archi dell’Orchestra Sinfonica e dal concerto della Corale Monzese 1888.

Il Professore Aldo Mola  condurrà il pubblico tra le pagine di quel 1814 così importante per l’inizio della formazione dello stato italiano mentre il Generale di Brigata Mauro Tornatore ripercorrerà anche la storia della prima caserma dei carabinieri, la gloriosa Chiaffredo Bergia, di via Croce 4 a Torino.

Nascita dell’Arma.
Sin dall’origine il Corpo dei Carabinieri, costituito nel 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia  appena restaurato sugli Stati di Terraferma,  fu destinato ad assicurare “il buon ordine e l’esecuzione delle leggi”. Suoi antefatti furono i Dragoni  di Sardegna (a piedi e a cavallo) e la Gendarmeria nazionale quando il Piemonte fu XXVII^ Divisione dell’Impero napoleonico.

 L’istituzione del Corpo si inquadrò nell’ampio processo di organizzazione dello Stato, che mise a frutto  tre esperienze storiche: la rivoluzione francese (quindi la necessità di armonizzare istituzione e Paese, Corona e cittadini); il caos determinato da invasione straniera, guerriglia di massa e brigantaggio diffuso (1791-1814); la rinascita del Regno di Sardegna nel “concerto delle grandi potenze” che  nel Congresso di Vienna aprono il “secolo della pace “1814-1914).
 In quell’ambito il Regno di Sardegna doveva garantire ordine interno e concorrere  alla stabilità europea.

 Il Corpo dei Carabinieri Reali (aggettivo premiale conferito aggiunto per evidenziare il loro legame con la Dinastia), attraverso continui aggiornamenti del regolamento (1822, con Carlo Felice, quando assorbe i Moschettieri di Sardegna, poi Cacciatori Reali di Sardegna),1831 (per opera di Carlo Alberto), e successive riforme, diviene il pilastro portante dello Stato, la prova che il regno di Sardegna è maturo per guidare Risorgimento e unificazione nazionale. Il processo venne coronato dalla sua trasformazione in Arma dei Carabinieri Reali il 14 gennaio 1861, esattamente due mesi prima della legge costitutiva del Regno d’Italia: per cui si può dire che l’Arma nasce prima ancora del regno e ne è il custode, la spina dorsale.

Prof Aldo Mola, originario di Cuneo, è stato preside in alcuni licei dal 1977 al 1998. Nel 1980 riceve la medaglia d’oro di benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. Docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano, è, dal 1986, direttore del Centro per la storia della Massoneria, e, dal 1992, contitolare della cattedra "Pierre-Théodore Verhaegen" dell’Université libre de Bruxelles.

È direttore del Centro Europeo Giovanni Giolitti,presidente del comitato cuneese dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, dell’Associazione di studi sul saluzzese e del Centro studi Mario Pannunzio di Alessandria.
Editorialista del quotidiano Il Giornale del Piemonte e coordinatore editoriale de Il Parlamento italiano 1861-1992, Mola ha organizzato numerosi convegni di studi, specialmente per il Ministero della Difesa (Garibaldi, generale della libertà nel 1982, e la serie Forze Armate e Guerra di Liberazione). Direttore di collane di storia per vari editori, è, dal 1967, autore di saggi. Nel 2004 riceve il Premio alla Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Monarchico, è presidente della Consulta dei Senatori del Regno.

Il Generale di Brigata Mauro Tornatore,  decorato con una medaglia d’argento al valor civile per aver strappato da morte sicura una donna che stava annegando a Ravenna,  è stato comandante della prima Sezione del Nucleo Operativo di Torino, agli ordini del generale Dalla Chiesa. Era ancora un giovane capitano quando arrestò il brigatista Patrizio Peci, la cui cattura segnò una svolta decisiva nella lotta contro il terrorismo. Ha poi coordinato importanti inchieste contro la malavita organizzata e dopo aver retto per sei anni il comando della Compagnia di Moncalieri, aveva avuto il compito di dirigere il comando provinciale di Ravenna e successivamente quello di Aosta. Ha avuto la responsabilità negli ultimi dodici anni della storica prima caserma dell’Arma a Torno la ex caserma Chiaffredo Bergia (già Collegio delle Province), ora Comando Carabinieri Regione Piemonte in via Croce 4.
Sede storica dei Reali Carabinieri, che ne entrarono in possesso sin dalla loro costituzione nel 1814, il palazzo è opera settecentesca di Bernardo Antonio Vittone, in origine destinato a ospitare il Collegio delle Province.

Il palazzo, opera di Bernardo Antonio Vittone, sorge presso il margine sud-occidentale di piazza Carlo Emanuele II. Fu realizzato tra il 1729 e il 1737 per dare sede al Collegio delle Province, l’istituzione voluta da Vittorio Amedeo II nel 1720 allo scopo di selezionare e mantenere agli studi i giovani più meritevoli, indipendentemente dalle condizioni di nascita e censo. Di impianto quadrilatero e sviluppato attorno a una corte centrale, l’edificio, che ospitava perlopiù camere e ambienti comunitari, mantenne la sua funzione originaria sino a tutta l’età napoleonica, periodo in cui ne fu però mutata la denominazione in Pritanèo Imperiale.
Con la Restaurazione il palazzo divenne la prima sede torinese del corpo dei Reali Carabinieri, istituito da Vittorio Emanuele I con regie patenti del 13 luglio 1814. Oggi, trasformato a tutti gli effetti in caserma, ospita il Comando Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta ed è intitolato al capitano Chiaffredo Bergia (1840-1892)

Il Coro Monzese nato nel 1888, ed istituzionalizzato nel 1891 è  diretto dal Maestro Aldo Ruggiano, pianista Luigi Palombi, soprano Fiorella Di Luca, tenore Diego Cavazzin, basso Giuseppe Santoro.

Il 22 ottobre nel teatro dell’Opera ore 16.30 Ito Ruscigni presenta il suo libro:” Con Sofo cose notabili. Mito – Visioni-Misteri- ( Edizioni Laterza) Introducono l’autore Marco Vannini – Renato Ariano.”