Alternativa Intemelia fa il punto della situazione sulla questione del depuratore zona Nervia

20 ottobre 2013 | 10:42
Share0
Alternativa Intemelia fa il punto della situazione sulla questione del depuratore zona Nervia

“il vincolo igienico-sanitario esiste ancora oggi e nei 100 metri a “rischio” troviamo il parco giochi dei bimbi, abitazioni private, uffici pubblici (GdP, Inps, Inail, CpI), case popolari, spiagge frequentate”, scrive Alternativa Intemelia

Con grande soddisfazione alcuni cittadini ventimigliesi, abitanti del quartiere di Nervia, hanno letto qualche giorno fa l’articolo del Secolo XIX con cui l’Aiga, società mista che gestisce acquedotto e depuratore, ammette finalmente che il depuratore cittadino è sotto pressione: macchinari da potenziare, sostituzione di alcune macchine per l’estrazione dei fanghi. L’Aiga sottolinea, inoltre, di aver condotto l’impianto richiedendo il massimo delle prestazioni possibili alle apparecchiature obsolete che la mancanza di investimenti da parte del Comune non ha permesso di sostituire.

Nell’ammettere i limiti di un impianto ormai vecchio di quasi trent’anni la società non fa che sposare la tesi di alcuni cittadini convinti del fatto che bisogna intervenire al più presto per far sì che l’impianto si dimostri davvero un vanto per la città.

A chi sostiene, giustamente, che avere un depuratore cittadino è una fortuna c’è da obiettare che quell’impianto per essere una fortuna deve funzionare al meglio ed essere a norma sotto ogni aspetto. Tanto più se inserito in una zona residenziale, a distanza di pochi
metri da quelle che la stessa Aiga definisce nell’articolo come "abitazioni di pregio". Sempre nell’articolo colpisce che a fronte dei continui riferimenti a "bagnanti, stagione balneare, qualità del mare" si faccia un solo cenno all’"intervento con sistemi innovativi per abbattere (non eliminare) gli odori, visto che l’impianto si trova al centro del lungomare, circondato da abitazioni di pregio".

La qualità dell’acqua del mare è questione di primaria importanza, ma la salute e la qualità della vita degli abitanti del quartiere non può cadere in secondo piano e la società di gestione del depuratore e il Comune devono averlo sempre presente. A questo proposito
si può accennare ad alcune problematiche e relativi disagi più volte manifestate ma che forse sfuggono agli amministratori.

Tornando indietro di diversi anni si possono ricordare:

– i danni strutturali causati durante la costruzione dell’impianto e delle tubature alle  vecchie case esistenti nel quartiere

– i miasmi inenarrabili sopportati per anni poiché l’impianto doveva essere portato a regime.

Ma il passato è passato. E oggi?

Vibrazioni registrate nelle abitazioni per i vecchi motori che vanno in blocco ( settembre 2012); depositi stagnanti di acque e invasione di insetti; disagi sopportati per le operazioni a cielo aperto dei camion addetti al recupero dei fanghi, rumori eccessivi e miasmi ad
un passo dai giardini dei bimbi; odori che ancora, seppur saltuariamente, investono la zona a qualsiasi ora del giorno e della notte e,come vera beffa, un ingiusto vincolo sulle proprietà private che esistono, e già esistevano, intorno al depuratore.

E’ clamoroso come ,intorno all’impianto, chi voglia modificare o ampliare casa propria in base a vigenti Leggi dello Stato
("Piano Casa" "Recupero sottotetti" ecc) non possa. Gli abitanti di Nervia sono forse cittadini di serie B? Sopportano i disagi e, nei 100 metri dall’impianto, non possono disporre della proprietà al pari degli altri ventimigliesi. Perché?

Tralasciando l’annosa questione per cui l’impianto non sarebbe potuto essere costruito laddove si trova, oggi il depuratore c’è e nella zona "residenziale di pregio di Nervia" esiste un vincolo di inedificabilità assoluta vasto 100 m tutto intorno al depuratore, che è un vincolo di natura igienico-sanitaria.

Un vincolo di tale natura fa dubitare della salubrità dell’aria,del suolo e della qualità della vita di chi in quei 100 m vive, lavora, va al mare?

La società Aiga dice di no, afferma infatti di immettere in atmosfera concentrazioni di sostanze inferiori ai limiti di legge ed emissioni sonore entro i parametri.

Lo si può credere, ma sarebbe interessante vedere queste rilevazioni su acqua, aria e suolo,dal momento che, anche se pubbliche e consultabili,non è così semplice accedervi e trovarle.

Ci si chiede poi perché questo vincolo non possa essere eliminato, cosa manchi al depuratore perché non crei intorno a se una zona off-limits per la salute. Bisogna fare un passo indietro.

Nel lontano 2005 il Comune di Ventimiglia ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio chiarimenti sul vincolo per capire a cosa fosse dovuto e come potesse essere eliminato. Il Ministero ha dato istruzioni sull’adozione di accorgimenti tecnici a tutela
della salute dei cittadini e della salubrità dei luoghi; tali accorgimenti riferivano a sistemi di trattamento dell’aria, interventi di compartimentazione all’interno dell’impianto, opere di insonorizzazione e sistemazione paesistica.
Solo nel 2008 il Comune ha richiesto all’AIGA di rispondere a questa nota e la società nel 2009 ha precisato che seppur immettendo in atmosfera concentrazione di sostanze inferiori ai limiti di legge "il depuratore immette direttamente in atmosfera l’aria proveniente dall’interno dell’impianto senza ausilio di un impianto di trattamento" e" il depuratore non dispone di compartimentazione volta alla diversificazione del numero di ricambi d’aria". Scopriamo che l’impianto non è un gioiello!!

Nel 2010 l’Ufficio Tecnico del Comune chiede nuovamente alla società di attivarsi per la verifica dei requisiti richiesti al fine di poter richiedere la riduzione del vincolo e di rilasciare apposita certificazione che l’impianto abbia tutti gli accorgimenti e requisiti richiesti dal Ministero.

A chiusura della questione, nel 2011, Aiga ha evidenziato "l’impossibilità di uniformarsi alla nota del Ministero salvo venissero svolti i lavori di adeguamento dell’impianto" e afferma "non essendo stati svolti i lavori indicati non siamo attualmente in grado di fornire certificazioni alcuna dei rispondenza ai requisiti dettati dalla nota ministeriale".

Siamo nel 2013, sono passati due anni. Forse qualcosa è stato fatto, ma si può dubitare perché se il Comune non aveva le disponibilità finanziarie nel 2011 figuriamoci ora. Prova ne è il fatto che il vincolo igienico-sanitario esiste ancora oggi e, stavamo dimenticando, nei 100 metri a "rischio" troviamo il parco giochi dei bimbi, abitazioni private, uffici pubblici (GdP, Inps, Inail, CpI), case popolari, spiagge frequentate.
E’ quindi opportuno ritenere che ad oggi l’impianto non risponda ancora completamente alle prescrizioni del Ministero dell’ambiente. Crediamo quindi che esista un problema!

Nell’articolo del SecoloXIX si dice che"già"(?) il prossimo inverno e "salvo imprevisti"(?) inizieranno i lavori per sostituire l’esistente ormai obsoleto. Ammesso che questi interventi siano fatti, avanzeranno risorse per tutelare i cittadini della zona "residenziale di pregio di Nervia" nei loro diritti costituzionali (salute sopra tutti) ed eliminare vincoli e disagi?

Alternativa Intemelia