Le cifre spaventose di chi si è tolta la vita

L’opinione pubblica di fronte al suicidio, fenomeno tragico e sconvolgente, purtroppo reagisce con un’emozione o poco più, quasi si trattasse di una scelta individuale che non interessa più di tanto la società.
La notizia di un tentato suicidio sulla ciclabile a Riva Ligure, per fortuna sventato per l’immediato intervento di soccorso, la quasi concomitanza della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio (10 settembre u.s.) mi hanno sollecitato a fare una riflessione che desidero condividere con voi.
In occasione della giornata, indetta da International Association for Suicide Prevention (IASP), l’Organizzazione Onu per la sanità (OMS) ha comunicato una serie di dati impressionanti: ogni anno nel mondo un milione di persone muore per suicidio, con un tasso di 14,5 su 100.000 abitanti, ciò significa che nel mondo ogni minuto più di due persone si tolgono la vita, così che il suicidio per grandezza è la tredicesima causa di morte.
A questo si deve aggiungere un dato ancor più tragico e impressionante segnalato dall’OMS, cioè che in molti paesi industrializzati il suicidio può essere la seconda o la terza causa di morte tra gli adolescenti e i giovani adulti.
Inoltre sono milioni le persone che tentano il suicidio causando stress emotivo e sofferenza alle persone vicine e ai familiari, creando un marchio negativo (stigma) che emargina dalla società sia chi ha tentato il suicidio come le persone che hanno perso un caro per suicidio. “Stigma: un grande ostacolo per la prevenzione del suicidio” è il tema della Giornata mondiale.
E’ un invito ad uscire dal gretto egoismo per sconfiggere, con gesti di attenzione e di solidarietà, la disperazione che porta alla tragica scelta del suicidio, offrendo motivazioni di speranza e la voglia di vivere.
“La vita è opportunità, coglila; La vita è bellezza, ammirala; La vita è una sfida, affrontala”: ce lo ricorda Madre Teresa di Calcutta.

Don Giacomo Simonetti 

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