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Intervento di Alternativa Tricolore sui Referendum Radicali

5 settembre 2013 | 14:18
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Intervento di Alternativa Tricolore sui  Referendum Radicali

Alcuni dei temi toccati dai referendum proposti possono essere condivisibili anche da noi di Alternativa Tricolore, ma molti non sono accettabili. Non possiamo accettare che vengano depenalizzati i reati per droga anche se di lieve entità

Il Partito Radicale presenta ben 12 referendum che toccano temi “bollenti”, dal finanziamento pubblico ai partiti all’immigrazione, dall’8xmille alla depenalizzazione dei reati di lieve entità legati agli stupefacenti, fino ai sei quesiti sulla giustizia.

La campagna referendaria dei radicali, ha visto l’adesione del leader del PDL Silvio Berlusconi, sull’intero pacchetto di quesiti, persino a quelli che puntano all’eliminazione di 2 leggi del proprio governo, la BOSSI-FINI e la FINI-GIOVANARDI rispettivamente sull’immigrazione e sulla droga, siamo consapevoli che Berlusconi ha aderito a questi referendum per il solo scopo di cambiare la giustizia italiana e non per altro, oppure sdrammatizzando il tutto l’ha fatto per cancellare il nome del suo vecchio delfino dalle leggi italiane.

Alcuni dei temi toccati dai referendum proposti possono essere condivisibili anche da noi di Alternativa Tricolore, ma molti non sono accettabili. Non possiamo accettare che vengano depenalizzati i reati per droga anche se di lieve entità, l’eliminazione della pena dell’ergastolo e le modifiche per la carcerazione preventiva, come non è accettabile in un momento di forte crisi economica dell’intera nazione chiedere l’abrogazione delle norme sul lavoro ed il soggiorno degli stranieri, il ben conosciuto buonismo sia di Pannella che della Bonino non può essere accettato, per noi di Alternativa Tricolore resta sempre come primo punto il bene degli italiani.

Per i restanti referendum siamo completamente d’accordo, l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e la separazione delle carriere dei magistrati sono delle priorità, che in un paese civile non dovrebbero neanche essere oggetti di referendum, ma di un governo responsabile che comprenda i reali bisogni dei cittadini.

Ma, a noi di Alternativa Tricolore, la domanda che più ci pesa è quella che, al di là delle richieste referendarie, il vero scopo del Partito Radicale sia quello di ricevere il rimborso previsto dall’Articolo 1 comma 4 della Legge 157 del 3 giugno 1999, cioè 52 centesimi di euro moltiplicati per il numero di firme raccolte (500.000 è la soglia minima di firme necessaria) in caso di raggiungimento del quorum, a prescindere dalla vittoria dei Sì o dei No. Quindi perché il Partito Radicale non ha proposto l’abolizione di questa legge? Perché si continua a prendere in giro gli italiani come già fatto da Di Pietro con i suoi inutili referendum? Gradiremo delle risposte dai leader del Partito Radicale, che sicuramente non arriveranno.

Segretario Nazionale Luigi Cortese
COORDINAMENTO PROVINCIALE
ALTERNATIVA TRICOLORE, D’IMPERIA