Dopo la guerra contro i dipendenti disonesti, gli inquirenti hanno archiviato il caso
Ora sarebbe interessante conoscere chi ha sostenuto le spese di un’opera buffa a senso unico che viene spacciata per evento culturale al Casinò
Talvolta ci chiediamo se viviamo in una Città reale o se in una da cartoons tipo i Simpson.
Per ordine: dopo le dichiarazioni di guerra al furto ed alla grassazione perpetrata ai danni del Comune di Sanremo da disonesti, perversi e malnati dipendenti, annunciate a suo tempo dal Sindaco e dal Consigliere Baggioli, con coinvolgimento della Procura e tanto di campagna mediatica degna della Notte degli Oscar, grazie al lavore, senza chiasso, degli inquirenti, è stata richiesta l’archiviazione del fascicolo.
Detto in parole povere; nessuno ha rubato.
Ci chiediamo se i due fustigatori dei costumi avranno almeno il buon gusto e l’onestà di chiedere pubblicamente scusa a tutti i dipendenti additati al pubblico, in un caso con tanto di foto, quali biechi affossatori dei conti pubblici.
Stendiamo un velo pietoso sulla grassa ignoranza tecnica dei due Sherloc Holmes dei poveri in merito al funzionamento dei compattatori di rifiuti; è infatti cognito anche alle pantegane, che il sistema di compattamento agisce per tramite di pistoni idraulici spinti da pompe che traggono movimento dal motore dell’autocarro.
Ergo: i compattatori consumano gasolio anche da fermi.
Come non ricordare il comunicato della vittoria con cui il Primo Cittadino annunciava che grazie alla loro inchiesta si erano risparmiati migliaia di Euro per la conduzione del Parco di SanRomolo: e ci crediamo, è vero, peccato il risparmio fosse dato dalla mancata sostituzione del Responsabile andato in pensione.
Ora il problema non esiste più, non esiste più nemmeno il Parco e tanti saluti.
Ci sarebbe da scrivere un tomo tipo Dott. Zivago sulle performance e sui proclami che ci siamo dovuti sorbire in questi quattro anni ma tralasciamo alcuni gustosi accadimenti che riprenderemo in altro momento per dedicarci all’ultimo rutilante spettacolo che va in scena al Casinò in questi giorni e del quale la popolazione può deliziarsi a mezzo di un mega schermo.
In compenso i fedeli che partecipano alla Santa Messa nel chiesetta limitrofa, anzichè nutrire lo spirito con l’Omelia del Sarcedote possono ascoltare la voce della Signora Santanchè trasmessa "a manetta".
Attendiamo con ansia l’arrivo del Cavaliere anche se un dubbio ci tormenta: ci pare di ricordare che un tempo, i pregiudicati (condannati in terzo grado) non potessero accedere alle sale del Casinò, chi è più informato ci illumini.
Sarebbe anche d’uopo, conoscere chi ha sostenuto le spese di un’opera buffa a senso unico che viene spacciata per evento culturale.
Gianni Calvi
Roberto Pardini
Forza Nuova Sanremo