Dopo il punteruolo rosso la farfalla argentina, una nuova minaccia per le palme della Riviera

4 settembre 2013 | 11:51
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Dopo il punteruolo rosso la farfalla argentina, una nuova minaccia per le palme della Riviera
Dopo il punteruolo rosso la farfalla argentina, una nuova minaccia per le palme della Riviera
Dopo il punteruolo rosso la farfalla argentina, una nuova minaccia per le palme della Riviera
Dopo il punteruolo rosso la farfalla argentina, una nuova minaccia per le palme della Riviera
Dopo il punteruolo rosso la farfalla argentina, una nuova minaccia per le palme della Riviera
Dopo il punteruolo rosso la farfalla argentina, una nuova minaccia per le palme della Riviera

Recenti segnalazioni del parassita giungono da Nizza e da Mentone, mentre a Monte Carlo alcune piante sono giù state infestate. Venerdì 6 settembre presso la sala di Palazzo Roverizio di Via Escoffier un incontro per studiare strategie di contrasto

Un nuovo parassita minaccia le palme della Riviera. Dopo l’infestazione del punteruolo rosso, iniziata circa 7 anni fa, è giunto in Europa un nuovo insetto fitofago: si chiama Paysandisia Archon o farfalla argentina ed è originario del Sudamerica, arrivato attraverso l’importazione di piante ad alto fusto. L’insetto ha iniziato ad infestare le palme della Francia del Sud, nella zona di Hyeres e Montpellier, a partire dai primi anni Duemila. Recenti segnalazioni del parassita giungono da Nizza e da Mentone, mentre a Monte Carlo alcune piante sono giù state infestate: segnali preoccupanti che richiedono la massima collaborazione di tutti i cittadini e delle amministrazioni. Dopo il punteruolo rosso che purtroppo in questi anni ha provocato la morte di centinaia di palme nel Ponente ligure, la farfalla argentina si affaccia come un ulteriore pericolo.

“La presenza della Paysandisia archon è stata segnalata a Nizza e a Mentone, mentre a Monte Carlo alcune piante sono giù state infestate”- spiega Claudio Littardi, presidente del Centro Studi per le Palme di Sanremo responsabile dell’Ufficio Giardini del Comune – “in Italia è presente soprattutto nella zona dell’Adriatico e in Toscana. La farfalla non si limita purtroppo ad attaccare soltanto la palma “canariensis”, ma 22 diversi generi di palme, come la Chamaerops Humilis, una palma endemica del bacino del Mediterraneo”.
Un aspetto negativo, questo allargamento della minaccia a diversi generi di palme, controbilanciato dal fatto che la farfalla, rispetto al punteruolo rosso, che ha una biologia più sofisticata e si nasconde all’interno della pianta, ha un ciclo biologico limitato al periodo caldo, e soprattutto rimane molto più vulnerabile nel periodo della deposizione delle uova.

“Per quel che concerne la lotta al punteruolo rosso” – sottolinea Claudio Littardi – “riteniamo che a Sanremo l’elemento fondamentale sia stata l’informazione, nonché il grande impegno finanziario da parte dell’amministrazione che ha agito sulle piante private, ma sempre attraverso la collaborazione dei cittadini che segnalavano la presenza dell’infestazione”.

Nell’ottica dell’informazione e della prevenzione come armi fondamentali per contrastare questa nuovo pericolo per le palme venerdì 6 settembre alle 18 presso la sala di Palazzo Roverizio di Via Escoffier si svolgerà a Sanremo un incontro tecnico organizzato dal Comune di Sanremo in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche per le Palme, il Servizio Fitosanitario – Regione Liguria, l’Ordine degli Agronomi, l’Istituto Regionale per la Floricoltura e il C.R.A./Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali, Collegio nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, a cui sono invitati tecnici, cittadini e amministratori.

“Il nostro orizzonte di sanremesi è legato alla palma e il fatto di vedere tagliare o eliminare le nostre palme, come se tagliassero un pezzo della nostra memoria” – ha commentato il vice sindaco Claudia Lolli – “un albero sempre verde che non cambia mai, permette un panorama perennemente primaverile, che poi è l’essenza di Sanremo. La nostra città ha subito un numero molto più contenuto di perdite rispetto ad altre zone d’Italia e d’Europa, ma occorre continuare per preservare il nostro panorama”.